“Come si è chiusa la vicenda dell’appalto ex ILVA e delle spettanze arretrate dovute alle imprese? Ve lo diciamo noi”.
Così Paola Fresi segretaria generale della FILCAMS CGIL di Taranto, la categoria che rappresenta il settore dei servizi (dalle pulizie industriali a quelle civili) all’interno della grande acciaieria tarantina.
La risposta la fornisce in una nota stampa che arriva all’indomani della convocazione delle parti nella sede di Confindustria per definire il passaggio, non certamente indolore, dei 150 lavoratori ex Quadrato in altra impresa dell’appalto.
“La storia è finita – dice la Fresi – con le conferenze stampa e i soldi arretrati sui conti delle imprese. Ci saremmo aspettati conseguentemente che quei soldi arrivassero anche nelle tasche dei lavoratori. Ma non è stato così e gli operai della ex Quadrato transitati in alta azienda dell’appalto continuano ad aspettare le somme riferite alle competenze di fine rapporto, compreso il rateo di otto mesi di lavoro della tredicesima”.
Ma l’attacco più duro lo sferra il segretario della CGIL, Giovanni D’Arcangelo.
“Mentre in queste settimane le imprese, anche con azioni di forza, hanno rivendicato i loro diritti, oggi assistiamo nuovamente alla marginalizzazione delle questioni che riguardano l’anello più debole della catena, ovvero i lavoratori – dice – e di fronte a tale condizione chiediamo alle istituzioni territoriali e regionali che tanto si sono spese per le imprese di contrapporre uguale veemenza e determinazione di fronte ai diritti non riconosciuti di tutti i lavoratori dell’appalto”.