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Inaugurata oggi nella Camera di commercio di Taranto la prima Scuola internazionale di Volo suborbitale.

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La “1st School on Suborbital Flight” sarà curata dal Politecnico di Bari in collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto, l’Università del Salento e il Distretto Tecnologico Spaziale.

Per il Presidente della Camera di commercio, Luigi Sportelli, si tratta di una iniziativa unica nel panorama italiano per la quale è necessario riservare il plauso, in primo luogo, al Rettore del Politecnico, Francesco Cupertino:

“A questa nascente comunità di esperti deve essere assicurato il massimo rilievo, perché da Taranto possiamo dare un grande prova di capacità programmatoria all’intero Paese. Oggi sul nostro territorio siamo, infatti, nelle condizioni di esplorare, sotto il profilo accademico e dell’applicazione, una nuova economia fortemente caratterizzata dall’innovazione – ha affermato Sportelli nel suo intervento di apertura. Essa prende avvio dalla valorizzazione di opportunità attive e in divenire e dalla messa a sistema di elementi territoriali, consentendo al contempo la crescita del valore aggiunto, l’incremento del know-how tecnologico ed il miglioramento del benessere delle persone”.

“Poiché molte questioni sono ancora in fase embrionale, altre in fase più avanzata ma da approfondire e rendere efficaci, siamo nelle condizioni di dar vita ad una economia nuova, da subito incardinata in un framework di sostenibilità, che mostri il pieno rispetto – ha concluso il Presidente dell’Ente camerale – nei confronti della nostra comunità nella quale agisce e agirà con progressiva intensità, di modo che vi sia il minimo del rischio sia per la popolazione, sia per il nostro già gravato ecosistema”.

Il messaggio integrale del Presidente dell’Ente camerale

“Gentili ospiti, buongiorno.
È con particolare piacere che oggi ospitiamo nella ns. Camera di commercio l’avvio della prima Scuola internazionale di volo suborbitale.
Relatori e partecipanti, la “casa delle imprese” vi porge il benvenuto a Taranto.
Desidero innanzitutto evidenziare, (insieme ai partner ed in particolare al rettore Cupertino), l’importanza di un tale approccio che coglie le tendenze di sviluppo del nostro territorio, le coniuga con le opportunità già presenti e attive e le proietta in una dimensione di formazione, ricerca e approfondimento internazionale di ampio respiro.
Tengo a sottolineare che l’esplorazione di nuove economie fortemente caratterizzate dall’elemento innovativo è essenziale in questo momento per la nostra area e lo è soprattutto se queste economie nascono dalla valorizzazione e dalla messa a sistema di elementi territoriali e se al contempo consentono la crescita del valore aggiunto, l’incremento del know-how tecnologico ed il miglioramento della qualità e del benessere delle persone.
Considerato che il quadro regolamentare deve essere ancora compiuto credo che la space economy possa generare sviluppi a cascata, non tutti oggi pienamente ipotizzabili. Penso all’osservazione del Pianeta e alla mole di dati che possono essere analizzati anche ai fini ambientali e per il contrasto al riscaldamento globale, alle interazioni con l’agricoltura di precisione, ai giovani ed alle startup che potrebbero avviarsi intorno al polo di Grottaglie. L’ultima cosa a cui penso, paradossalmente, è il turismo spaziale, tema che invece più facilmente risalta agli onori delle cronache.
Attualmente, il volo suborbitale è studiato anche con riguardo alle sue potenzialità per l’ambito privato, oltre che per quelle commerciali, industriali e infrastrutturali. Questo ritrovato interesse deve da subito incardinarsi in un framework di sostenibilità, con la massima attenzione all’impatto ambientale.
Poiché molte questioni sono ancora in fase embrionale, altre in fase più avanzata ma da approfondire e rendere efficaci sotto il profilo accademico e poi dell’applicazione, oggi siamo nelle condizioni di dar vita ad una economia nuova che mostri il pieno rispetto nei confronti della nostra comunità nella quale agisce e agirà con progressiva intensità, di modo che vi sia il minimo del rischio sia per la popolazione, sia per il nostro già gravato ecosistema.
Confido che questa nascente comunità di esperti opererà anche in tal senso, offrendo a Taranto ed al Paese una eccellente prova di programmazione della crescita territoriale.
Vi auguro buon lavoro!”

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