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«Cambiare il volto di una città non è mai un percorso semplice e veloce, ma come diceva qualcuno l’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlarne per iniziare a fare. Per questo malgrado alcuni esiti di questa enorme mole di progettazione messa in campo negli ultimi anni non saranno tangibili per la generazione degli anni ’60, altri daranno immediata luce e forse anche speranza a parti della città che da anni attendono un segnale di rinascita.»

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Paolo Campagna, presidente di ANCE Confindustria, commenta così il recente Piano di Interventi per la città vecchia approvato nel consiglio comunale di Taranto, e che oltre al recupero di sei palazzi storici, la riqualificazione dell’affaccio a mare, il rifacimento delle antiche pavimentazioni su via Duomo e alcuni interventi di housing sociale, porrà finalmente mano ad uno dei simboli del degrado del quartiere Borgo, ovvero lo storico Palazzo degli uffici.

«Su Palazzo degli Uffici occorrono parole di chiarezza nella speranza che non si inneschi una battaglia di campanile ma si compia la migliore opera di rigenerazione non solo urbanistica, ma anche culturale e sociale, nonché produttiva di quella porzione di territorio – spiega Campagna. Anche come ANCE abbiamo sempre guardato con molta attenzione il palazzo e le sue implicazioni di carattere funzionale rispetto alle vocazioni anche turistiche della città e la vicinanza dell’antico stabile alla città vecchia, al polo museale del Marta, la sua ideale chiave di volta con l’affaccio a mare riqualificato fino al waterfront con l’area croceristica del porto, fino al punto di snodo con alcune arterie principali dell’isola pedonale umbertina fino al futuro polo museale dell’Arsenale.

Per questo come ANCE attendiamo con fermento la consegna e l’apertura ufficiale del cantiere di Palazzo degli uffici che proprio grazie a fondi rivenienti da antichi mutui (circa 5mln di euro), potrebbe presto lanciare un segnale di fattibilità di quel disegno – tenuto conto che l’idea della polifunzionalità dovrà tener conto proprio di quanto riportato in premessa.»

Il riferimento di Campagna è in particolar modo alle funzioni che il contenitore rinnovato dovrà accogliere al suo interno. «L’istituzione scolastica di pregio dell’Archita potrà contare su una presenza simbolica che certamente contribuirà a creare un legame storico con una funzione del passato – dice Campagna – ma se vogliamo davvero mettere in atto un processo virtuoso di riqualificazione urbana abbiamo il dovere di offrire alla città e al sistema urbano che queste grandi trasformazioni stanno creando, la possibilità di riprogettare la distribuzione delle funzioni di contenitori di pregio come Palazzo degli uffici, misurando anche gli impatti economici che ne potranno scaturire.

«Una disattenzione nei confronti degli esiti economico-produttivi delle scelte di funzionalità di quell’intervento – termina Campagna – potrebbero compromettere tutto il futuro del Borgo umbertino che non ha bisogno solo di simboli, ma anche di luoghi di cultura, lavoro, servizio e commercio

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