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Il mondo nautico può iniziare a sperare in un concreto provvedimento che raccoglie le istanze di parte del settore.

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Parte, infatti, questa settimana in Commissione Trasporti a Montecitorio l’iter parlamentare della proposta di legge per il “differimento dell’efficacia dell’obbligo della patente nautica per la conduzione di unità aventi motore di cilindrata superiore a 750 cc a iniezione a 2 tempi” a prima firma Fogliani. Con il decreto legislativo 229/2017, il Governo Gentiloni aveva modificato il Codice della Nautica da diporto, al fine di prevedere l’obbligo di patente nautica anche per la conduzione di unità a bordo delle quali è installato un motore di cilindrata superiore a 750 cc a iniezione a 2 tempi, come previsto dalla Direttiva comunitaria n. 44 del 2003.

“Vista l’esigenza di non compromettere lo svolgimento delle attività collegate alle piccole e piccolissime imbarcazioni nella stagione estiva che utilizzano queste tipologie di motori, come il diffuso Envirude 40 cv, il Governo Conte aveva previsto la proroga al 1° gennaio 2019 – commenta il deputato Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S in Commissione Trasporti alla Camera – Ma se ciò ha consentito di salvaguardare gli operatori commerciali per la stagione balneare 2018, il differimento dell’entrata in vigore della norma di appena un anno si è rivelato insufficiente. Per un periodo di ammortamento del costo di acquisto di un motore marino l’accordo trovato in maggioranza prevede l’applicazione della norma a decorrere dal 2021. Ciò – continua Scagliusi (M5S) – consentirebbe di evitare danni economici per gli operatori interessati contribuendo, al contempo, allo sviluppo del turismo nautico, in linea peraltro con le finalità della riforma del codice della nautica da diporto. I motori interessati, infatti, sono circa 7.000 e molti di questi sono stati acquistati dalle 217 società italiane di locazione di piccoli natanti. Ho personalmente presentato un emendamento al Decreto Crescita che però è stato ritenuto inammissibile: con i colleghi di maggioranza faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per venire incontro alle esigenze del settore. Questa proposta di legge difatti – conclude Emanuele Scagliusi (M5S) – sarà discussa e approvata direttamente in Commissione Trasporti, attuando l’iter procedurale più rapido previsto dalla Camera dei Deputati”.

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