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Acqua più cara per la stagione irrigua 2019, ma Confagricoltura Taranto non ci sta.

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Nei giorni scorsi, spiega il direttore di Confagricoltura, Carmine Palma, l’associazione di categoria è stata convocata dal vicecommissario del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara per l’avvio della stagione irrigua 2019. In apertura il vicecommissario ha illustrato il consuntivo della stagione irrigua 2018 in cui, con il prezzo stabilito a 0,14 euro/mc, si è registrato un disavanzo superiore a 1,7 mln di euro.

«Per tale motivo – prosegue Carmine Palma – onde ridurre il deficit e in previsione di un numero maggiore di prenotazioni, il commissario ritiene necessario aumentare il prezzo delle prenotazioni sino a 4.000 mc a euro 0,16/mc contro lo 0,14 euro/mc dello scorso anno».
Un’amara sorpresa per Confagricoltura Taranto, che ha contestato la decisione e chiesto che nel manifesto informativo non venga sottolineato che tale prezzo è stato concordato con le organizzazioni di categoria: Questa sciagurata decisione – rimarca Palma – è esclusivamente del commissario Borzillo ed è giusto che ogni responsabilità resti in capo a lui, visto che nulla è stato concordato con le organizzazioni.

Per Confagricoltura il caro-acqua rischia di risolversi nell’ennesimo aggravio scaricato sulle spalle degli agricoltori. Inaccettabile, soprattutto per due motivi: Il deficit evidenziato – chiarisce Palma – deriva quasi esclusivamente dal cosiddetto “ristoro ambientale” che viene pagato dalla Puglia alla Basilicata, quindi per noi dovrebbe essere a carico della fiscalità generale e non risultare un deficit imputabile ai consorziati. Secondo: la politica di incentivo alle prenotazioni che sino ad oggi Confagricoltura Taranto ha diffuso nei confronti dei propri associati, con un aumento dei costi verrà totalmente vanificata, ottenendo l’effetto esattamente opposto a quello che si vorrebbe.

Per Confagricoltura, del resto, non è condivisibile neanche la modalità con cui la nuova politica dell’acconto è stata varata dal vertice del Consorzio di bonifica. L’acconto versato alla prenotazione – ricorda Palma – fino all’anno scorso ammontava a 100 euro per ettaro. Nel nuovo bando, invece, pare che verrà riscosso alla prenotazione il controvalore del 30 per cento dei metri cubi che presumibilmente verranno consumati, di fatto con un forte aumento. Un’altra decisione nemmeno comunicata durante l’incontro con il Consorzio e che abbiamo scoperto sul manifesto, appena diffuso, della nuova campagna irrigua.

Se al Consorzio non riescono a far tornare i conti – conclude Palma – non possono certo pretendere di contare su di noi, che ci opporremo ad aumenti e vessazioni a danno degli agricoltori».

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