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“L’ennesima calamità naturale si è abbattuta nei giorni scorsi sul nostro territorio ed ancora oggi continua a non dare tregua colpendo i comuni di Fragagnano, Monteparano e San Marzano di San Giuseppe. Grandinate di inusitata violenza continuano a distruggere piantagioni, colture ancora in fiore, oliveti e vigneti, mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo già duramente provato. Prima Pulsano, San Giorgio Jonico, Roccaforzata, Monteiasi, poi Montemesola, Massafra, Martina Franca, Crispiano e Grottaglie, colpite al cuore. Grottaglie, che oggi piange i terribili danni subiti soprattutto per le uve da tavola tardive che, data la stagione, non erano ancora del tutto protette con le consuete coperture. Una vera sciagura per gli agricoltori, costretti a bere ogni volta la parte più amara del calice.”

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Così è intervenuto oggi Gianpaolo Cassese in Aula alla Camera al termine del dibattimento sul Decreto Emergenze Agricole in via di approvazione, ponendo l’attenzione sull’ennesimo evento atmosferico estremo che ha colpito una vasta area della Puglia soprattutto nella zona del Tarantino.

“Dovremmo fare uno sforzo in più, congiuntamente, istituzioni locali e nazionali ed associazioni di categoria, per svolgere un lavoro di sensibilizzazione verso gli operatori agricoli affinché si tutelino di fronte al ripetersi sempre più frequente di eventi climatici straordinari, così come previsto dalle normative vigenti, in particolare dal decreto legislativo n. 102 che, come sappiamo, non interviene a supporto dell’agricoltore se non si supera una determinata soglia del danno o se la coltura è assicurabile. Ciò consentirebbe di non trovarci ad affrontare queste emergenze ogni volta con interventi straordinari, come quello del DL Emergenze agricole che proprio in questi giorni stiamo discutendo in aula, in corso di approvazione, che interviene anche sui danni provocati dalle gelate in Puglia così come sulla Xylella” prosegue Cassese dai banchi di Montecitorio.

“Purtroppo la Regione Puglia avrebbe dovuto utilizzare la sottomisura 5.2 del PSR non solo per i danni provocati dalla Xylella, come invece è avvenuto, ma anche per finanziare il ripristino del potenziale produttivo perso in caso di calamità naturali. Ci sono errori che non si possono più ripetere, questo è certo, e nulla sta a confermarlo più di quanto sta purtroppo accadendo ancora in queste ore nel nostro territorio” aggiunge il deputato.

“Auspico che la Regione riveda il proprio indirizzo in tal senso, e che gli enti locali preposti – so che alcuni comuni si sono già attivati –  procedano rapidamente per verificare l’estensione e la gravità dei danni complessivamente subiti e chiedere, se sussistono i presupposti, che venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, in modo che le imprese agricole danneggiate ricadenti nel territorio colpito e che ne hanno i requisiti possano usufruire di eventuali risarcimenti per il potenziale produttivo danneggiato” conclude Cassese.

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