Dando seguito ad analoga vertenza nazionale e regionale pugliese, promossa dalle segreterie territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, prosegue la campagna di mobilitazione “Gioco legale” dei lavoratori operanti nel settore del gioco legale, per continuare a sostenere le proprie rivendicazioni per un riordino sostenibile del settore, nonché per aprire un tavolo di confronto con gli enti regionali e uno nazionale al Ministero dello sviluppo economico.
“Solo attraverso un confronto aperto e chiaro si può addivenire ad una normativa che persegua, nel caso in oggetto, il giusto obiettivo della tutela sociale, quale l’educazione al gioco misurato, contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza da gioco, senza causare traumi occupazionali”si legge in una nota unitaria indirizzata alle Istituzioni ed in primis al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
In effetti, l’entrata in vigore della specifica legge regionale, dopo che è stata ottenuta con la lotta una proroga semestrale, non soddisfa in ogni caso i sindacati, convinti che essa aprirà nel 2019 uno scenario devastante sul piano occupazionale e sociale con migliaia di lavoratori senza occupazione e migliaia di famiglie senza reddito.
“Siamo certi che il proibizionismo non paga ed è comprovato che un distanziometro o la riduzione degli orari di apertura, sia la panacea di una piaga sociale e sanitaria com’è la dipendenza da gioco– dichiara Antonio Arcadio, segretario generale territoriale Fisascat Cisl– perciò confermiamo il nostro no al massacro, ovvero al possibile licenziamento di 20 mila lavoratori nel nostro territorio e, contestualmente, al rischio che con le nuove disposizioni regionali si crei addirittura un aumento delle attività illecite o on line.”
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil hanno, perciò, programmato per i venerdì 16 novembre p.v. un sit-in dinanzi alla Prefettura di Taranto, contestualmente ad altri che si terranno nelle restanti province pugliesi “con l’auspicio di avviare insieme note di sensibilizzazioni alla Regione Puglia e Governo presso il Mise atte ad avviare tavoli di confronto”.
Ferma e decisa anche la scelta di Facebook che ha scelto di bloccare la pubblicità dei giochi d’azzardo.