Il viaggio metafisico di Ovidio nei sentieri più bui del suo esilio alla riscoperta della propria immanenza.
Publio Ovidio Nasone viene qui rappresentato attraverso suggestive e insolite visioni da un Bruni sperimentatore di innovative prospettive. Lo sguardo indagatore dello scrittore perlustra il mondo dell’amato poeta latino rinvenendo assonanze, echi e richiami ai protagonisti della cultura ellenistica e moderna. Ibico, Saffo, Zarateo, Catullo, Pirandello, Cervantes vengono osservati in una prospettiva tipicamente bruniana tendente a rinvenire preziosità letterarie attraverso un’osservazione profonda e illuminante. Di grande intensità emotiva sono le pagine dedicate al periodo dell’esilio in cui Ovidio si interroga sulla propria condizione di esiliato cercando risposte dentro di sé in un dialogare immaginario con Augusto e Tiberio, gli imperatori responsabili della sua condanna.
L’Ovidio di Bruni incarna i grandi personaggi della storia che hanno subito accuse infamanti per aver difeso con coraggio la realtà dei fatti, ma allo stesso tempo rappresenta un esempio concreto ed attuale del carattere di iniquità che sovente contraddistingue i poteri forti, in un atteggiamento di prevaricazione e oltraggio della verità.
Chi non ha mai portato l’esilio dentro di sé? Chi non ha mai vissuto le malinconie di un’emarginazione per amore di libertà? Chi non si è mai scontrato con la disonestà intellettuale diventando egli stesso vittima di turpi giochi di potere? Le tematiche affrontate da Pierfranco Bruni sono di fondamentale importanza per la comprensione dell’essenza della nostra cultura figlia della civiltà ellenica.
Cultura che Ovidio ha rappresentato nelle sue opere, prima fra tutte le “Metamorfosi”, in un recupero della grecità attraverso i suoi affascinanti simboli e miti. Ed è stato proprio questo, e la sua entusiastica apertura alle altre culture dei vari “Mediterranei”, ad avergli causato l’allontanamento coatto dalla sua Patria di origine. Motivazione esclusivamente politica, quindi, e niente affatto morale come si dichiarò ufficialmente in un tentativo mistificante e mistificatorio della realtà.
Ovidio è sulle sponde del Mar Nero, luogo di esilio e di confessioni. In una dimensione onirico-metafisica rivive le sue sofferenze nel ricordo nostalgico degli amori vissuti che continuano ad illuminare la sua anima. Ed è proprio la sua anima a parlare e a dar voce al silenzio delle sue tristezze. Un’anima ingiustamente punita che, in una vita oltre la morte, scandaglia le più recondite malinconie in un’appassionante apologia al coraggio, ai valori, alle tradizioni delle ideologie. Un’anima che inneggia alla sfida all’altro, mediante il coraggio della sfida a se stessi.
Per l’occasione del Bimillenario sono stati realizzati i seguenti video:
IO OVIDIO – SULLE SPONDE DELL’ESILIO
(https://www.youtube.com/watch?v=9WURdGXWJ08)
Le sponde del Mar Nero fungono da scenario al nostalgico monologo interiore dell’esiliato Ovidio incarnato da un Pierfranco Bruni calamitizzante, straordinario interprete delle afflizioni più intime dell’indimenticato poeta latino. L’Ovidio-Bruni, protagonista del Video dal titolo “Io Ovidio. Sulle sponde dell’esilio”, realizzato da Stefania Romito (OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS) in collaborazione con il CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI”, si interroga sul perché di quell’assurdo esilio cercando le risposte dentro di sé in un dialogare immaginario con gli imperatori romani responsabili della sua condanna, Augusto prima e Tiberio poi. I concetti che emergono, in questo suo struggente monologo-colloquio, sono di capitale importanza per la comprensione dell’essenza di una cultura, la nostra, figlia della civiltà ellenica. Cultura che Ovidio ha rappresentato nelle sue opere, prima fra tutte le “Metamorfosi”, in un recupero della grecità attraverso i suoi affascinanti simboli e miti. Ed è stato proprio questo, e la sua entusiastica apertura alle altre culture dei vari “Mediterranei”, ad avergli causato l’allontanamento coatto dalla sua Patria di origine. Motivazione esclusivamente politica, quindi, e niente affatto morale come si dichiarò ufficialmente in un tentativo mistificante e mistificatorio della realtà. Il poeta latino lancia invettive al suo imperatore accusandolo di aver dato ascolto alle parole dei suoi mecenatisti¸ gli uomini di cultura a lui fedeli soltanto in apparenza, totalmente privi di coraggio e di onestà intellettuale. L’ottusità mentale è fra le accuse più ignobili che l’Ovidio di Bruni muove nei confronti di Augusto: quel suo atteggiamento ostile nei riguardi della cultura greca e il suo insensato rifiuto nel riconoscere l’origine della cultura latina figlia della fusione tra le varie civiltà che hanno abitato il Mediterraneo. Una “cecità” mentale che costituì una concausa del crollo dell’Impero romano d’Occidente. La tematica religiosa, imponente e toccante, emerge nel colloquio con l’imperatore Tiberio del quale il poeta latino ne evidenzia le debolezze caratteriali, la sua indicibile vacuità. Il non aver voluto, o saputo, da parte di Tiberio, cogliere il senso delle parole di Pilato, il non aver saputo o voluto riconoscere la grandezza di Gesù, costituiscono gli aspetti più rappresentativi di una personalità insignificante, immeritatamente elevata agli onori degli altari. L’Ovidio di Bruni incarna i grandi personaggi della storia, non solo letteraria, che hanno subito accuse infamanti per aver difeso con coraggio la realtà dei fatti, ma allo stesso tempo rappresenta un esempio concreto ed attuale del carattere di iniquità che sovente contraddistingue i poteri forti, in un atteggiamento di prevaricazione e oltraggio della verità.
OVIDIO – NELLA TERRA DELLE PAROLE E DELL’ESILIO
(https://www.youtube.com/watch?v=iRg9ou3xP1o)
Lo stesso trasporto e intensità emozionale traspare da un’altra interpretazione appassionante di Pierfranco Bruni rappresentata nel Video dal titolo “Ovidio, nella terra delle parole e dell’esilio” realizzato da Stefania Romito (OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS) in collaborazione con il CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI”. Anche qui l’Ovidio di Bruni affronta importanti questioni di carattere filosofico-esistenziale e letterario riflettendo sull’insensatezza del suo esilio, sull’importanza della memoria, il valore della Bellezza, con espliciti riferimenti a Joseph Conrad, a Maria Zambrano, Aristofane, Ernest Hemingway, Cesare Pavese, e ad affascinanti miti della mitologia classica. Nella seconda parte del Video, Pierfranco Bruni inscena una passeggiata immaginaria di Ovidio tra le strade di Tomi e lungo le sponde del Mar Nero, i luoghi dell’esilio. Suggestiva interpretazione della condizione di straniamento e degli stati più profondi e malinconici del poeta latino.
Pierfranco Bruni, con questi straordinari contributi, omaggia uno dei più amati ed imitati poeti latini di tutti i tempi, in occasione del bimillenario dalla sua morte, restituendoci il ritratto di un poeta in grado non solo di stimolare alla riflessione, attraverso la trattazione di questioni di grande rilievo, ma di suscitare memorabili emozioni penetrando nelle pieghe più profonde della nostra intima essenza.
Altri video:
LA DISUBBIDIENZA DI OVIDIO
https://www.youtube.com/watch?v=W0kJJCqKBSs&list=PLSIW-Abgojg1WfjDBU5tRp52WZTNG-YWY&index=2
OVIDIO ACCANTO A CORINNA
https://www.youtube.com/watch?v=9CsLm5xSU0k&index=1&list=PLSIW-Abgojg1WfjDBU5tRp52WZTNG-YWY
NELLE NOTTI DI OVIDIO (Booktrailer)
https://www.youtube.com/watch?v=i_ge74KvA-s