Alle prime luci dell’alba di ieri gli agenti della Squadra Mobile di Taranto hanno eseguito sette misure cautelari personali di cui sei in carcere ed una di arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti tarantini, indiziati gravemente, a vario titolo, di omicidio, lesioni, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo ed esplosivo, danneggiamento, ricettazione, sequestro di persona e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine ha preso avvio la sera del 25 maggio del 2016 dopo l’omicidio al Quartiere Tamburi di Mario Reale.
Intorno alle 20.00 di quella sera , all’interno di un negozio di detersivi e di prodotti per l’igiene la vittima fu brutalmente ucciso a colpi di pistola . Furono esplosi, con due differenti armi (una calibro 7,65 ed una calibro 9), undici colpi, alcuni dei quali l’attinsero al torace, provocandone la morte.
Nel frangente rimase ferito anche il figlio della vittima, che insieme ad altri testimoni riferirono sin da subito che ad agire erano state due persone, entrambe armate di pistola e col volto coperto da passamontagna.
L’analisi dei filmati acquisiti da alcuni impianti di videosorveglianza situati lungo il percorso di fuga seguito dagli assassini ha consentito di rilevare come gli stessi si erano mossi a bordo di un auto e soprattutto l’attività di intercettazione di conversazioni immediatamente avviate, hanno permesso agli investigatori di indirizzare le indagini innanzitutto verso uno dei possibili autori, già all’epoca sottoposto alla misura della detenzione domiciliare .
I provvedimenti si sono resi necessari a fronte della pericolosità degli indagati, alcuni dei quali vantano un curriculum criminale densissimo di condanne per i più gravi reati e capaci di atti assai violenti, in un clima di conflitto che non risulta ancora del tutto risolto.