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«Continuiamo a contestare la riorganizzazione della rete ospedaliera tarantina da parte della Regione Puglia e continuiamo a considera la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Marco e del Moscati una scelta sbagliata.» Così al termine della visita dei reparti e dell’incontro con i dirigenti dell’ASL di Taranto e i referenti della struttura del San Marco, il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, accompagnato da una delegazione della Funzione Pubblica e del sindacato pensionati.

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«Abbiamo ricevuto notizie rincuoranti – aggiunge Peluso, e abbiamo visitato una struttura ben tenuta, che però misura la sua efficienza rispetto ai bisogni di salute della comunità di Grottaglie e dei dintorni sulla base di una carenza di risorse mediche specialistiche, di riorganizzazione infermieristica e di personale oss di supporto, ormai cronicizzate e un progetto di riconversione che ha ancora tempi medio-lunghi, perché la salute è una esigenza quotidiana che non si può misurare con l’”accadrà”. Il nostro tour nella sanità pubblica tarantina inizia dal caso emblematico del San Marco dove nonostante spazi e competenze, e in attesa di una riqualificazione generale della struttura che diventerebbe secondo i dettami della Regione, polo riabilitativo (finanziamento FESR per circa 6,5 milioni di euro e ulteriore finanziamento circa 3 milioni di euro per l’adeguamento antincendio – ndr) c’è da governare un presente che è ancora troppo fumoso.

Abbiamo appreso dall’ingegnere incaricato dall’ASL tarantina, oltre che dell’iter di riconversione del polo del San Marco, anche di importanti novità che riguardano il futuro Ospedale San Cataldo per cui proprio nei giorni scorsi è stato approvato il progetto esecutivo, inviato con tutti gli atti a Invitalia, responsabile per il CIS per la realizzazione di quell’investimento – dichiara ancora il segretario della CGIL – ma come dicevamo prima che in quei 26 ettari tra Taranto e San Giorgio, si realizzi la mega struttura da 700 posti letto, c’è una risposta sanitaria da gestire nell’imminente e per noi sia il San Marco che il Moscati restano Presidio Ospedaliero Centrale e quindi “hub”, con SS. Annunziata, ospedali veri e propri in tutti i sensi.
La CGIL giudica pertanto soddisfacente l’incontro di oggi, svoltosi in un clima di cordialità e collaborazione.

C’è un potenziale in questa struttura che ci fa ben sperare per il futuro – conclude Peluso – quello che ci preoccupa è il presente, anche nella dicotomia tra gli intendimenti dell’ASL e quello che pensionati, cittadini e operatori del settore registrano quotidianamente. Ma ancora di più ci preoccupa la carenza di organico anche alla luce degli esiti delle ultime evidenze pubbliche ad esempio disertate dai medici specializzati in pediatria.
Proprio oggi, invece, si svolgeva la selezione per nuove figure di anestesista

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