«Aeroporto e porto di Taranto, croce e delizia di un territorio che non decolla, sono la palese dimostrazione dell’incapacità progettuale del Governo regionale.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino.
«L’aeroporto di Taranto/Grottaglie, con tutte le sue caratteristiche – rimarca l’esponente ionico di di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, potrebbe rappresentare la svolta per un territorio alla perenne ricerca di una “new economy”, sempre cercata e mai trovata. Non ci vorrebbe molto per attivare i voli di linea passeggeri dell’aeroporto ionico. Abbiamo il management capace, se solo lo volesse. Le risorse economiche ci sarebbero e la centrale operativa/decisionale, in capo alla presidenza della Regione Puglia, se volesse, potrebbe decidere in pochi mesi, di far decollare quest’opportunità per tutti i settori produttivi della provincia. Ma purtroppo, nonostante i miei (e non solo) reiterati inviti al presidente Emiliano, che pur, almeno a parole, da tre anni, si dice favorevole, ciò non avviene mai. Peccato davvero! Invece continuiamo ad ascoltare progetti affascinanti ma lontani dalla realtà. Sovente si parla di ipotesi di polo logistico integrato, di Port Authorities, ipotizzando rapporti gestionali tra porto ed aeroporto, utili allo sviluppo della economia del territorio.
Si omette di dire però che il Porto di Taranto è morto, utilizzato per lo più da “Ilva”, senza più un vettore, essendo andata via “Evergreen”, e che l’Aeroporto di Taranto/Grottaglie è solo utilizzato da “Leonardo” per partenze ed arrivi una volta a settimana dei Boing per il trasporto delle fusoliere.
Insomma tante parole, anche intellettualmente affascinanti ma prive di contenuti realizzabili nei prossimi anni.
Continuo a chiedere al Presidente Emiliano di trasformare le sue buone intenzioni da parole a fatti concreti – conclude Borraccino – e quindi attivare, attraverso Aeroporti di Puglia, i voli civili passeggeri dall’aeroporto di Grottaglie. Taranto non può rinunciare al diritto alla mobilità e ad un futuro economico differente. Un aeroporto attivo può fare la differenza!»