Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di due tarantini di 19 e 37 anni.
I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di furto in abitazione aggravato dal fatto di aver approfittato di persone anziane e di aver commesso il fatto simulando la qualità di incaricati di un pubblico servizio.
Il loro modus operandi era sempre lo stesso: simulando di essere tecnici del servizio Gas – Enel, i due hanno più volte hanno carpito la fiducia delle anziane vittime riuscendo così ad introdursi all’interno delle loro abitazioni. Una volta dentro, mentre uno dei due distraeva l’anziano, il complice accedeva nelle stanze dell’abitazione alla ricerca di denaro e preziosi per poi allontanarsi facendo perdere le proprie tracce.
Due, in particolare, gli episodi contestati: uno ai danni di un 89enne e l’altro ai danni di una coppia di anziani, gravemente malati, rispettivamente di 91 e 86 anni.
Nel primo caso, i due, con le modalità sopra descritte, sono riusciti a sottrarre da una giacca, custodita all’interno di un armadio della camera da letto, un bancoposta con relativo pin con il quale, successivamente, hanno effettuato – nel corso della stessa giornata – due prelievi per un importo complessivo di € 600,00.
Nel secondo caso, sempre simulando di essere incaricati di un pubblico servizio, sono riusciti ad entrare nell’appartamento ed a carpire dagli anziani notizie circa le loro abitudini per poi ripresentarsi il pomeriggio seguente quando, approfittando del fatto che l’anziana donna era accudita dalla figlia in camera da letto e che l’uomo si trovava al piano superiore per farsi assistere da un parente, si sono impossessati di una busta contenente un libretto postale e la somma in contanti di € 700.00, in precedenza individuata.
L’indagine, con il supporto anche dalle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nella zona , ha consentito agli investigastori, quindi, di costruire un grave quadro indiziario in merito ai reati contestati che ha portato così all’emissione della misura nei confronti dei due, peraltro non nuovi a simili in esperienze.
Il 19enne è stato denunciato per altro identico episodio , lo scorso aprile, mentre il suo complice è stato arrestato in flagranza e poi condannato con sentenza definitiva per un analogo episodio verificatosi nel marzo del 2017.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi al fine di verificare il possibile coinvolgimento dei due in analoghi episodi commessi in questa provincia.