L’albero di Natale è il simbolo per eccellenza delle festività natalizie, riportando alla nostra mente l’immagine della vita che continua, rievocata con il colore sempreverde degli alberi tipici utilizzati per questa festività ed è sotto l’albero che i nostri bimbi trovano i regali.
Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Questo può essere portato in casa o tenuto all’aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale (spesso nel giorno dell’Immacolata Concezione, nella città e provincia di Taranto invece si comincia il 22 dicembre, giorno in cui si commemora Santa Cecilia), e rimosso dopo le feste. Soprattutto se l’albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti. Ma qual è il significato simbolico dell’albero di Natale? L’albero, inteso come simbolo di vita, era diffuso in tutte le culture, anche prima della nascita del cristianesimo, tale valenza simbolica ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni.La festa del Natale si sovrappone quasi perfettamente alle celebrazioni per il solstizio d’inverno, anticamente, quindi, il 25 dicembre si festeggiava il sole che, dal solstizio d’inverno “rinasce”: da questa datale giornate ricominciano infatti ad allungarsi e lasciano presagire il ritorno della primavera, il ritorno della “vita”. Per lungo tempo, la tradizione dell’albero di Natale rimase comunque tipica delle regioni a nord del Reno: i cattolici la consideravano infatti un uso protestante ed è solo dopo il Congresso di Vienna che l’usanza prende a diffondersi su larga scala. Perfino lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe contribuì alla sua diffusione: pur non essendo estremamente religioso, egli amava infatti moltissimo la tradizione dell’albero di Natale e nella sua opera più famosa, I dolori del giovane Werther, ne inserì una dettagliata descrizione. Da quel momento in poi l’abete natalizio diventerà protagonista anche nella grande letteratura.La tradizione dell’albero di Natale, così come molte altre tradizioni natalizie correlate, rimane oggi particolarmente sentita nei paesi del Nord Europa (si veda per esempio l’usanza dei mercatini di Natale), sebbene sia ormai universalmente accettata anche nel mondo cattolico (che spesso lo affianca al tradizionale presepe). A riprova di ciò, la tradizione introdotta durante il pontificato di Giovanni Paolo II di allestire un grande albero di Natale nel luogo cuore del cattolicesimo mondiale, piazza San Pietro a Roma.
Ma da dove proviene la tradizione di addobbare l’albero per Natale? Esistono svariate leggende circa la nascita dell’albero di Natale, la più antica risalga al 1605 circa, e racconta di un signore tedesco in visita a Strasburgo, che vide in quella città, per la prima volta, un albero addobbato a festa per il Natale, con decorazioni fatte con la carta, con la frutta e con dolcetti; un’altra leggenda invece narra di un taglialegna, che mentre faceva ritorno a casa in una notte fredda e ghiacciata, ma illuminata dalla luce della luna splendente, si trovò di fronte agli occhi un meraviglioso spettacolo: grazie alla luna, attraverso i rami di un pino ricoperti di ghiaccio, si potevano ammirar le stelle che brillavano. L’uomo restò meravigliato da quella visione e volle riprodurre qualcosa di simile da poter mostrare alla moglie che lo aspettava in casa, così tagliò un piccolo pino e lo decorò ricoprendolo di candeline e tanti nastrini bianchi, come per rappresentare le stelle, la neve e il ghiaccio che aveva ammirato grazie al pino ghiacciato. L’albero così bello e candido piacque tanto a tutta la gente del paese, grandi e piccini, tanto che in ogni casa decisero di farne uno uguale ed ogni casa ebbe così il suo albero di Natale. Un’altra leggenda narra di un povero boscaiolo che inoltratosi nel bosco per cercare un ceppo da bruciare nel camino, si perse e fu costretto a passare la notte nella foresta, dove peraltro nevicava fitto fitto. Il povero ragazzo stava morendo dal freddo e si riparò sotto ad un abete, che impietosendosi al vederlo tremare, decise di proteggerlo e ripararlo con i suoi rami, piegandoli verso il basso, quasi fino a terra, e quando la mattina successiva (il 25 Dicembre), il ragazzo si svegliò sentendo le voci degli amici che erano andati a cercarlo, tutti rimasero stupiti dallo spettacolo che creò l’abete grazie alla neve che si era posata sui rami: c’erano tante decorazioni scintillanti e splendenti che brillavano al sole! Così da quel giorno la gente del villaggio e tutte le persone decisero di decorare un albero per ricreare quella meravigliosa atmosfera, con luccichii e candeline. Le leggende religiose narrano che l’abete era uno degli alberi dell’Eden, noto come Albero della vita, ma quando Eva mangiò il frutto proibito, fece appassire le sue foglie trasformandole in aghi, e facendole rifiorire solo la Santa Notte in cui nacque Gesù Bambino. Un’altra legenda sempre religiosa vuole invece che sia stato Adamo a dar origine all’albero di Natale infatti secondo i racconti, quando fu cacciato dall’Eden, porto con sè un ramoscello che in seguito divenne proprio l’abete che servì per la Santa Croce e successivamente per l’albero di Natale.
La commercializzazione dell’albero reciso incominciò nel 1851 a New York creando non pochi disastri nelle foreste che apparivano spoglie e disboscate tanto che il presidente dell’epoca, Theodore Roosevelt si rifiutò di decorare la Casa Bianca con alberi di Natale, al fine di contribuire alla salvezza delle foreste. Proprio per questo motivo, nel 1880 in Germania, furono prodotti i primi alberi artificiali, che avevano inoltre come vantaggio, una maggiore resistenza al peso degli addobbi rispetto agli alberi veri.
Qualunque sia la vera storia legata alla tradizione dell’albero di Natale, son poche le persone che riescono a rinunciare a questo simbolo; si stima che ogni anno in Italia ogni singola persona spenda circa 120 euro in decorazioni e addobbi vari, gran parte destinati ad abbellire l’abete o il pino. Che sia vero o finto, bianco come la neve o verde che sa di primavera, l’abete rimane un simbolo intramontabile e ogni anno diventa il re delle piazze, degli angoli dei saloni nelle nostre case e dei centri commerciali, agghindato a festa con mille lucine colorate, di un solo delizioso tema spesso oro o argento o semplicemente bianco, o con mille palline e ghirlande di tanti colori o addobbi costruiti dai nostri bimbi, mette allegria nei nostri cuori.