“Diamo un taglio al silenzio” è lo slogan della Cisl per il 25 novembre 2017, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per ribadire che i maltrattamenti, l’aggressività, lo sfruttamento, le molestie sul lavoro, le vittime della tratta, non vanno considerati degli affari privati e che l’unica strada verso la libertà da ogni sopruso resta la denuncia, per contare su protezione, assistenza e reinserimento sociale e lavorativo.” Lo dichiarano Antonio Castellucci e Stefania Vantaggiato, rispettivamente Segretario Generale e Responsabile Coordinamento Donne della CISL Taranto Brindisi.
“Anche nella nostra comunità territoriale Taranto Brindisi – rimarcano i due esponenti sindacali – siamo dentro ad un percorso per le donne ancora lungo, pieno di ostacoli, di insidie come l’assuefazione, di chiusura nelle proprie case o nei luoghi quotidiani e necessario risulta ancora combattere per un cambiamento culturale generalizzato, che porti a guardare a loro non certo come a cittadine di seconda classe.
Il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento sostanziale di una comunità, perciò l’imperativo dovrà essere quello di alimentare la riflessione collettiva e stringere un patto sociale per il pieno rispetto di ogni persona e per la valorizzazione del ricco patrimonio di sensibilità e di forza che proprio le donne sono in grado di esprimere.
Ciò anche per rendere giustizia alle tante forme di violenza domestica, dallo stalking allo stupro, all’insulto verbale, che più di 7 milioni di donne italiane nel corso della propria vita hanno subito, mentre il 40,4% di loro, ovvero oltre 8,3 milioni, è stata vittima di violenza psicologica.
Rimane indispensabile il ruolo educativo della scuola, di tutte le agenzie formative laiche e religiose, dell’ambito familiare, insieme con politiche sociali improntate all’ascolto e all’accoglienza per consentire a quante siano vittime della violenza di genere di guardare al proprio futuro con la speranza di chi scommette di nuovo sulla propria felicità, senza più vincoli violenti.
In Italia, poi, ci sono 100 mila donne anche minorenni vittime del racket e della tratta, stuprate, costrette a vendere il loro corpo (il 65% per strada, il 37% di età che varia dai 13 ai 17 anni) con moltissime di loro visibili anche vicino alle nostre abitazioni o lungo le arterie stradali delle nostre città.
La Cisl e il Coordinamento Donne Cisl Taranto Brindisi hanno aderito alla Campagna dell’Associazione Papa Giovanni XXIII per la liberazione delle donne vittime di tratta e di sfruttamento a sostegno alla Legge Bini; si potrebbero introdurre sanzioni, ad esempio, per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione ed in più correggendo il nuovo art. 162-ter del codice ed impedendo la possibilità di estinguere il reato di stalking tramite azione risarcitoria.
Di particolare interesse ed efficacia, sul tema “Spegniamo quella luce e … fermiamo la domanda”, si è rivelata l’iniziativa pubblica del 23 u.s. organizzata a Bari dalla Fisascat Cisl Puglia e dalla Cisl Regionale, con la presenza di Don Aldo Bonaiuto della stessa Associazione Papa Giovanni XXIII.
Anche per queste ragioni, sulla scorta dell’ordinanza contro lo sfruttamento sessuale prodotta dal comune di Firenze che ha deciso di sanzionare i clienti delle prostitute così da aiutare tante ragazze a denunciare i propri aguzzini, nelle prossime settimane, chiederemo di incontrare tutti i sindaci del territorio Taranto Brindisi al fine di proporre misure analoghe.
Non sarà possibile alcun processo di emancipazione né di liberazione delle donne – concludono Antonio Castellucci e Stefania Vantaggiato – senza che sia implementata una trasformazione radicale degli attuali rapporti uomo–donna e per tale processo dovranno essere prioritariamente le Istituzioni a tutti i livelli a svolgere ruoli determinanti, assumendo decisioni e condividendo progetti di sostegno alla presa di coscienza dei diritti civili ed alle conseguenti buone pratiche, mediante il dialogo, la contrattazione e la corresponsabilità sociale.”