Dopo il clamoroso, e per certi aspetti imprevedibile, successo di “Cuore di rondine”, in libreria il Comandante Alfa, “nome in codice” di uno dei cinque “soci fondatori” del GIS, il Gruppo di Intervento Speciale dei carabinieri, da anni impegnati in Italia ed all’estero in missioni ad alto rischio.
Il nuovo “Io vivo nell’ombra” – sempre edito da Longanesi – completa e conclude il libro precedente, ripercorre i quasi cinquant’anni di carriera del Comandante Alfa, prima come operativo e poi come istruttore delle nuove leve, ne ricorda gli esordi, gli espedienti per supplire alla mancanza di attrezzature adeguate, gli scambi e gli scontri con gli operatori di gruppi stranieri con cui il GIS ha collaborato e si è confrontato e tanto altro ancora.
Anche in questo libro, del [amazon_textlink asin=’8830445959′ text=’Comandante Alfa’ template=’ProductLink’ store=’gg05c-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e0c23a5f-9e10-11e7-b00f-a5f947a0dd93′] emerge il lato umano, la sue emozioni, il suo entusiasmo giovanile, la sua disciplina da team leader prima e da istruttore poi, l’orgoglio per reso il GIS uno dei gruppi speciali più noti ed apprezzati al mondo. Particolarmente toccante è il racconto degli affetti familiari: quello del bambino con il nonno Ciccio, che con poche parole spiega quanto possa essere dura la vita e quanto sia necessario scegliere la direzione in cui percorrere la propria vita, e soprattutto quella dell’uomo con la donna che sarà sua moglie, una compagna di vita sempre presenze nonostante la distanza fisica capace di dire tutto con poche parole.
Nelle quasi trecento pagine di “Io vivo nell’ombra” sono raccontate “La vita, l’addestramento, le missioni ad alto rischio di un fondatore del GIS”, come racconta la copertina; dai primi anni – quando si procedeva con spirito pionieristico tra missioni antiterrorismo e la caccia ai latitanti in Aspromonte – sino alla organizzazione del servizio di protezione del magistrato antimafia Nino Di Matteo, a Palermo, nel 2013, passando per la liberazione degli ostaggi in mano alla Anonima Sequestri, la neutralizzazione di cecchini più o meno improvvisati in preda a raptus di follia, le missioni nei vari teatri di guerra all’estero, il ricordo dei caduti di Nassiriya e la scorta al presidente francese Sarkozy durante il G8 de L’Aquila del 2009 o quella al ministro Marzano ai lavori del WTO in Qatar nel 2011, affrontando problemi ed imprevisti con disciplina, addestramento ed un pizzico di italica inventiva che permette di risolvere anche le questioni più spinose, sempre guidati dal motto coniato dal primo comandante dei GIS, il capitano Raffaele Petrachi, che chiedeva ai suoi uomini: “Più sudore e meno sangue”. Una caratteristica peculiare degli uomini dal Gis questa, che sin dal “battesimo operativo” avvenuto in occasione della rivolta nel supercarcere di Trani nel dicembre del 1980, hanno sempre impostato le loro modalità operative in modo da usare le armi da fuoco come ultima ed estrema risorsa, puntando piuttosto sulla velocità e sulle capacità operative che consentono di concludere le loro azione in pochi secondi, dopo aver atteso per ore – o anche per giorni – il momento propizio per intervenire.Ad arricchire ulteriormente il libro, alcune immagini della vita operativa del Comandante Alfa, la descrizione di cosa sia oggi il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri, delle attrezzature di cui è dotato e dell’addestramento a cui sottopone i suoi membri ed infine il racconto della concessione della Croce d’Oro, la più alta onorificenza a cui un carabiniere possa aspirare.
“Tutti gli uomini conoscono la paura. Pochi sanno trasformarla in coraggio. Io ho imparato a farlo. Nascondo il volto con un mephisto, ho un nome in codice, nemmeno gli amici più intimi sanno quello che faccio. Ho scelto di vivere nell’ombra per servire e proteggere lo Stato.”