«Trovo quanto mai indelicato non coinvolgere i comitati delle discariche e le associazioni che si occupano di problematiche relative all’ambiente, in riunioni propedeutiche alle modifiche della parte V del DLgs 152/2006, della quale la Regione Puglia ha presentato lo schema di disegno di legge sulle emissioni odorifere.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«A tal proposito – prosegue l’esponente ionico di Sinistra Italiana – nei giorni scorsi avevo invitato il presidente della V Commissione consiliare, commissione ecologia, ad audire tali associazioni, affinchè potessero anch’esse fornire contributi utili per le modifiche migliorative alla legge.
Le molestie olfattive rappresentano una delle più frequenti cause di proteste dei cittadini ad Arpa Puglia quantificabili mediamente con circa 100 denunce l’ anno. Dunque sembra strano non ascoltare questo tipo di contributi, mentre si trova spazio per altri. Confindustria, ascoltata recentemente dalla V Commissione, ha proposto di fissare il limite di percezioni olfattive non considerato alla sorgente bensì al percettore. Dunque un impianto industriale, che emette emissioni odorigere fastidiose e magari anche pericolose per le persone, dovrebbe essere escluso dall’applicazione di questa legge per il sol motivo che le emissioni odorigene non vengono percepite.
Sinistra Italiana – evidenzia Borraccino – è al fianco dei comitati della provincia di Taranto Vigiliamo per la discarica (Grottaglie), AttivaLizzano, Beni comuni Taranto, comitato Madre Terra (Massafra), Territorio bene Comune (San Marzano), e le sezioni Isde di Taranto e Massafra (Medici per l’ambiente) che hanno chiesto con urgenza di essere convocati dalla Regione per portare anch’essi il proprio contributo e le proprie osservazioni. Chiediamo altresì di rivedere l’iter della legge, poichè abbiamo nella nostra provincia molti casi limite piuttosto allarmanti.
Continue percezioni odorifere testimoniate da tante segnalazioni, dal momento che, oltre alle discariche per rifiuti urbani, sono presenti ben tre discariche per rifiuti speciali e un inceneritore, e la discarica di Lizzano è stata chiusa proprio a causa delle esalazioni maleodoranti.»