«Il territorio viene chiamato solo quando si deve protestare e poi? Il Dipartimento di Programmazione della Salute della Regione Puglia e l’ASL di Taranto si rapportano solo con il Comune di Grottaglie e questi cosa fa? Si continua ancora a giocare sulle “frasi magiche” inserite nel “Piano di Riordino Ospedaliero”.» nella querelle legata al futuro del nosocomio grottagliese si inserisce anche la sezione di Monteiasi del Partito Comunista Italiano, con una nota firmata da Ciro Manigrasso.
«Il Piano – ricorda la nota del PCI di Monteiasi – dispone che la riconversione del San Marco avvenga con i tempi di completamento del “Nuovo Ospedale San Cataldo” di Taranto. Quale generazione lo vedrà realizzato il San Cataldo? Con il presente, si chiede alle Istituzioni tutte, il coinvolgimento di tutte le popolazioni interessate e non coloro che risultano maggiormente simpatici. Si chiede al Sindaco del Comune di Grottaglie, al Presidente dell’Unione dei Comuni Montedoro, che mette insieme vari comuni del versante orientale, di farsi promotori, coinvolgendo tutti i potenziali Comuni dello stesso versante compreso Pulsano, Leporano, Lizzano, Fragagnano che sono per collocazione territoriale coinvolti, iniziative per coinvolgere gli stessi a che si possano fare proposte serie per la “Sanità nel Territorio”.
Si dice, ancora – prosegue la nota, che l’ASL vuole offrire un maggiore numero di “Servizi Sanitari” nel San Marco. Per gentile concessione? Noi suggeriamo un Servizio. Sulla scorta di quanto avviene presso il “Padiglione Vinci”, “Centro Donna”, e ambulatori collegati, per lo screening delle Mammografie e servizi collegati. In provincia di Taranto, purtroppo, esiste un numero consistente di “Pazienti Oncologici” che periodicamente si devono sottoporre a vari esami di controllo, ogni sei mesi. Tali pazienti per effettuare tali esami vengono sballottati per i laboratori di tutta la provincia, con notevoli disagi e dispendi di natura economica, anche se gli stessi esami sono con lo 048.
Si potrebbe organizzare un servizio tale da convogliare in una seria programmazione con dei ricoveri in “Day Hospital”, magari di un giorno, presso un unico posto, nel nostro caso presso il San Marco, per questa parte di territorio, per essere sottoposti a tutti gli esami specifici in collaborazione con l’Ospedale S. G. Moscati. Si potrebbero evitare tanti disagi.»
