«Le Associazioni di categoria devono saper interpretare nel senso più ampio possibile il proprio ruolo, anche perché sono agenti di sviluppo del territorio e quindi essere operative nella promozione della cultura della legalità e nell’assistenza a quelle imprese colpite o potenziali vittime di usura, racket e qualsiasi altra forma di illegalità.» Lo afferma Confartigianato Imprese Taranto in una nota inviata dal segretario provinciale Fabio Paolillo.
«Questo ruolo – chiarisce la nota – può sembrare inusuale ma è fondamentale. E’ importante però che il principio della legalità sia condiviso sinergicamente tra tutte le realtà rappresentative dell’economia e della società civile (associazioni di categoria, sindacati, associazioni dei consumatori, ordini professionali) e con il sostegno degli Enti pubblici e privati. Crediamo che sia possibile nella nostra provincia creare un fronte unito, compatto contro il malaffare. Legalità e sviluppo sono imprescindibili, perseguire la legalità significa consentire alle imprese di vivere e crescere liberamente e senza impedimenti. Ed alla luce dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi in Prefettura, abbiamo riscontrato la massima determinazione ed impegno da parte del nuovo Prefetto di Taranto Dott. Donato Giovanni Cafagna ad affrontare tutte le problematiche del territorio, in primis quella dell’illegalità.
Come Confartigianato – rimarca la nota – ci piace quindi ricordare che su questi temi lo Stato c’è ed è pesantemente impegnato. Pizzo, estorsioni, racket e usura sono purtroppo spesso presenti nelle notizie di cronaca giornaliere, fenomeni preoccupanti che lo Stato e le Istituzioni contrastano con arresti e iniziative a sostegno delle vittime del racket. Questo è un dato di fatto evidente.
La nostra azione sul territorio tarantino, come associazione di categoria, deve però essere indirizzata su canali ben definiti rivolti alla piccola impresa ed ai cittadini/utenti: agevolare al massimo la conoscenza dei fenomeni, del supporto da parte dello Stato e la consapevolezza. In questo caso il ruolo di coordinamento e di azione della Prefettura è fondamentale e per questo, insieme alle altre realtà associative del territorio, proporremo alcune iniziative volte a divulgare al massimo le misure messe in campo dalla normativa vigente in materia, per aiutare le vittime o le potenziali vittime del malaffare.
Non bisogna inventarsi nulla, basta vedere cosa è stato positivamente realizzato in altre parti d’Italia, dove sono state messe in campo risorse ed iniziative che hanno ottenuto risultati molto importanti.
Ci piacerebbe iniziare da qualcosa che può sembrare banale ma, a nostro avviso, molto concreta ed utile sul territorio: creare una piccola guida per i piccoli imprenditori, i commercianti, gli artigiani ed anche per cittadini che vada semplicemente, con la massima chiarezza, ad indicare alcune semplici norme di comportamento per alzare il livello di sicurezza. Una guida che:
– spieghi i fenomeni “racket” e “usura”, per acquisirne consapevolezza e contribuire alla diffusione di una cultura solidaristica della legalità;
– fornisca suggerimenti e consigli su come difendersi e prevenire per non cadere nelle mani degli usurai o diventare vittime delle estorsioni, ma anche su quanto tutti i cittadini, soprattutto quelli più deboli, possano
fare per la propria sicurezza adottando semplici e piccoli accorgimenti;
– che indichi esattamente a chi rivolgersi per denunciare, nella assoluta garantita riservatezza, le azioni di malaffare e su come accedere ai vari strumenti di sostegno.
Arrivare tutti insieme compatti a sostenere e divulgare che “denunciare conviene e non bisogna avere paura ma estrema fiducia nelle istituzioni”, sottoscrivendo una sorta di carta dei valori a livello territoriale per combattere il malaffare.
Il messaggio che come Confartigianato vogliamo dare – conclude la nota – è che su questo tema esiste chiara la presenza e la tutela dello Stato con tutte le forse dell’ordine impegnate, esistono strumenti finanziari e fondi a tutela delle vittime del malaffare, bisogno soltanto avere consapevolezza e rivolgersi con fiducia alle autorità competenti. »