«Bocciato per la seconda volta in Commissione Sanità il Piano di riordino ospedaliero. Un dato politico molto forte di cui il presidente Emiliano deve tener assolutamente conto in futuro.» Lo dichiara il consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«Hanno votato contro oltre al sottoscritto – prosegue Borraccino, i due consiglieri del Movimento 5 Stelle, un consigliere di Forza Italia, un consigliere dei CoR, e un consigliere del PD, Paolo Campo. Il presidente della III Commissione,Giuseppe Romano, si è dimesso.
Ci siamo presentati con ben 16 proposte emendative per cercare di risolvere almeno le criticità macroscopiche , sollecitate a viva voce in primis dai cittadini e poi dagli operatori del settore, dalle associazioni di categoria, dai sindacati.
Il nostro voto – spiega l’esponente ionico di Sinistra Italiana – si è confermato contrario, innanzitutto per la decisione di chiudere 8 ospedali in tutta la regione. Per la scelta di adottare un rapporto tra posti letto per ogni mille abitanti (2,75 PL/1000ab.) di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto dal DM 70/2015, 3,00PL/1000ab.
Si rinunciava quindi senza nessuna logica, senza alcuna sensibilità, ad oltre 1000 posti letto in totale in tutta la Puglia. Tutto ciò a danno soprattutto delle province di Taranto, Brindisi e Lecce, territori carichi di criticità ma che presentano anche un richiamo turistico rilevante per la nostra regione e di cui dobbiamo andare fieri. Ma tutto ciò va assolutamente considerato nel momento in cui si pianifica la gestione della sanità territoriale: da amministratori regionali non possiamo dimenticare che questi territori stagionalmente si trovano a ospitare bacini di utenze elevati o che risultano già gravati da altre drammatiche situazioni ambientali oltre ad essere punti hotspot per migranti. È dunque assolutamente sbagliato che tali territori si fossero ritrovati con un rapporto posti letto/ 1000 abitanti pari a 2,56 e dunque ancora maggiormente al di sotto di quanto previsto dal DM 70/2015 .
Avevamo inoltre proposto di lasciare invariata la Neurochirurgia del “Di Venere” di Bari, il Presidio Ospedaliero di Molfetta, i reparti funzionanti dell’Ospedale di Triggiano e di quello di Casarano, senza dimenticare il nostro ribadito no alla chiusura degli Ospedali di Grottaglie e di quello di Trani.
Inoltre una cosi drastica chiusura di molti reparti e presidi risultava a mio parere ancora prematura, data la mancanza della predisposizione di una rete di servizi sostitutivi,per non parlare della prevista costruzione ex novo di nosocomi come il San Cataldo di Taranto ormai attesa da anni!
Tutto ciò – spiega Borraccino – era ed è stato evidentemente ritenuto fondamentale assieme alle altre criticità : stiamo parlando della salute dei bambini pugliesi, della donne pugliesi, degli uomini pugliesi!
Abbiamo ragione quando diciamo che è più appropriato intervenire sulla Sanità privata che dovrebbe funzionare più con le proprie risorse e non con quelle pubbliche. Quando parliamo di contrastare la mobilità passiva, che pesa sul bilancio per ben 250 milioni di euro. La nostra regione è ricca di eccellenze che sarebbero ancora più efficienti se venissero supportate anche minimamente!
A questo punto è necessario un confronto serio all’interno della maggioranza nell’interesse dei pugliesi che attendono una seria programmazione sanitaria.
Il grosso movimento di base della popolazione pugliese ha trovato una giusta rispondenza all’interno della Commissione Sanità, adesso al presidente/ assessore Michele Emiliano il compito di ricomporre la frattura tra la politica e la comunità pugliese.
Sinistra italiana – conclude Borraccino – ha mantenuto coerentemente le cose dette da settembre scorso, da quando bocciamo per la prima volta il Piano in Commissione.
Non rinunciamo a lottare per una Sanità migliore.»