Donatelli
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«Premesso che, con delibera n. 344 del 09/09/2016 la giunta municipale ha approvato lo slittamento dei termini di pagamento della TARI anno 2016, inizialmente previste dal regolamento approvato dal consiglio comunale alle date del 16 aprile, 16 giugno, 16 settembre e 16 novembre fissandole al 31 ottobre 2016 e al 28 febbraio 2017.» Comincia così la interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Grottaglie, a firma di Francesco Donatelli, Aurelio Marangella e Massimiliano Serio.

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«Sotto un profilo prettamente sociale – si legge ancora nella interrogazione, si stigmatizza l’atteggiamento della Giunta municipale che sceglie di addivenire ad una rateazione del pagamento della TARI 2016 che risulta essere eccessivamente vessatorio nei confronti della cittadinanza. Si ricorda infatti che nelle precedenti annualità il pagamento del tributo è stato sempre effettuato almeno in tre rate. A nulla valgono le ragioni addotte nelle delibera stessa in cui si afferma che tale diversa rateazione è stata resa necessaria a causa della tardiva approvazione del bilancio avvenuta in data 29/7/2016 e di un conseguente ritardato affidamento del servizio di postalizzazione avvenuto con determina del responsabile finanziario del 04/08/2016 dal momento che negli anni precedenti sono state mantenute tre rate nonostante i bilanci risultino approvati oltre la data attuale (bilancio 2015 approvato il 26/08/2015 e determina di affidamento per la postalizzazione del 17/09/2016, bilancio 2014 approvato il 30/09/2014 e bilancio 2013 approvato il 5/12/2013). Cosi come pure a nulla varrebbero le eventuali ragioni legate all’ipotesi di voler evitare il concentramento delle date di scadenza con altri tributi o imposte ad esempio nel mese di dicembre. Se infatti l’amministrazione avesse deciso di ripartire il debito Tari sempre su tre rate alle scadenze 31 ottobre, 31 dicembre e 28 febbraio 2017 avrebbe avvantaggiato proprio i meno abbienti che non sono interessati al pagamento del saldo IMU e TASI al 16 dicembre, attualmente pagato solo dai proprietari di secondi immobili. Inoltre, la mancata approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) nei termini previsti, avrebbe dovuto consentire una più rapida definizione delle tariffe proprio perché identiche a quelle dell’anno passato, con l’unica differenza della componente provinciale. Sempre sotto un profilo prettamente sociale, desta non poca preoccupazione proprio l’inesistenza, ancora ad oggi, del PEF anno 2016 visto che, una forza politica di cambiamento ispirata a trasparenza avrebbe dovuto affrettarsi ad approvarlo proprio per rendere partecipi i cittadini tutti del costo che si prevede di sostenere circa il servizio di smaltimento rifiuti. Sembra invece che i costi che entreranno nel PEF 2016 vengano definiti in corso d’opera, come si intuisce facilmente dal fatto che proprio in questi giorni siano stati approntati interventi di spazzamento delle vie cittadine probabilmente non previsti e che dunque andranno a determinare un innalzamento delle tariffe 2016 di cui alle cartelle appena consegnate, il cui conguaglio verrà posto a carico dei cittadini nel corso dell’anno prossimo. Il rischio dunque è che le maggiori spese che l’amministrazione dovesse sentirsi “libera” di sostenere perché in assenza di un Piano Economico Finanziario approvato, si tramutino nel 2017 in un vero e proprio salasso per i cittadini tenendo all’oscuro lo stesso Consiglio Comunale.

Sotto un profilo prettamente tecnico – evidenzia la interrogazione urgente del gruppo consiliare del Partito Democratico – si rileva che essendo il bilancio di previsione 2016/2018 un bilancio non più solo di competenza ma anche di cassa, sarebbe stato opportuno procedere contestualmente a deliberare una variazione al bilancio di cassa relativamente all’anno 2016 e 2017. In effetti allo slittamento dei termini consegue la previsione di un minore incasso di liquidità relativamente alla metà del gettito TARI 2016, metà che invece si prevede di incassare nel 2017: dunque rispetto al bilancio approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 29/07/2016 vi sarà minore liquidità nel 2016 e maggiore liquidità nel 2017. Il dato non è per nulla irrilevante visto che prescindendo dal principio del pareggio, modificato a seguito della legge 164 del 12/08/2016, vige comunque il principio della veridicità, attendibilità, correttezza. Parimenti non irrilevante risulta essere la scelta se la si relaziona con la decisione assunta da questa amministrazione in sede di approvazione del bilancio di inserire più rate degli aggi della discarica, cosa questa che va rilevato sia sotto un profilo della competenza che della cassa.

Per quanto sopra esposto – conclude la interrogazione urgente del Il gruppo consiliare del Partito Democratico – i sottoscritti chiedono di sapere:
1. Quali sono le motivazioni per cui non si è proceduto contestualmente a deliberare una variazione al bilancio di cassa relativamente all’anno 2016 e 2017;
2. Se, a fronte delle mutate previsioni di cassa, l’amministrazione prevede di chiudere, la gestione corrente con un deficit di cassa, al netto del fondo cassa iniziale

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