«Sono parole irresponsabili e scomposte, quelle del governatore Emiliano sulla vicenda Ilva di Taranto, tanto più perché pronunciate sullo sfondo doloroso di un’altra morte in fabbrica.» Lo dichiara Francesca Franzoso Consigliere regionale di Forza Italia.
«Un evento tragico – prosegue la Franzoso, il quarto della gestione commissariale, che avrebbe richiesto un atteggiamento di sobrietà e compostezza istituzionale. Invece abbiamo assistito all’ennesima sortita di Emiliano, ai suoi ultimatum verso la fabbrica e ai lavoratori, alle sue invettive da nostalgico della toga. Un modo di fare che, sull’onda dell’emotività del momento, non fa altro che inasprire i contrasti e la tensione sociale, in una città così profondamente segnata e divisa sulla vicenda Ilva. Parole che delegittimano di fatto, l’operato della politica.
La responsabilità politica impone misura, soprattutto dopo tragedie come quella accaduta pochi giorni fa nello stabilimento Ilva di Taranto. Alla morte ci si accosta in silenzio, in punta di piedi. Questo le istituzioni dovrebbero saperlo bene. O per lo meno dovrebbero impararlo.
Invece Emiliano ha fatto l’opposto: si è prodotto in aut -aut estemporanei, ha reagito di impulso, ha tuonato contro la fabbrica invocando la chiusura e annunciando ricorso ai tribunali. Un metodo privo di qualsiasi senso di responsabilità politica e istituzionale.
Parole, quelle pronunciate dal governatore nelle ultime ore, che non abbiamo sentito per le altre 42 vittime che, in Puglia da luglio dell’anno scorso ad oggi, hanno perso la vita per altrettanti incidenti sul lavoro, fuori dall’ilva di Taranto.
Ma, soprattutto, parole che non tengono conto di svariati altri fattori. L’azienda vive già fase di mercato problematica ed è evidente che frasi come quelle di Emiliano possano creare su clienti, compratori e investitori un effetto distruttivo che li può portare a valutare se sia ancora opportuno fidarsi e investire su Ilva.
Per non parlare poi delle ricadute occupazionali a quelle sociali ed economiche del territorio.
Le dichiarazioni sconsiderate del governatore – afferma ancora la Franzoso – possono interferire sulla fase attuale di vendita dello stabilimento e scoraggiare potenziali investitori interessati al rilevare e riqualificare l’azienda. Portando a termine bonifiche e ripristino ambientale, che diversamente rimarrebbero incompiute, come per la vicina Bagnoli.
Con le sue dichiarazioni incendiarie il governatore non fa certo l’interesse dei dodicimila dipendenti della fabbrica e delle loro famiglie. Del mondo intorno all’ilva: di migliaia di occupati dell’indotto, dell’autotrasporto, del porto, delle banche e del commercio che vivono dell’economia messa in moto dal siderurgico. Non ci può essere alcun adeguamento ambientale senza produzione.
Un sistema intero – conclude la Franzoso – su cui il governatore si è scagliato senza offrire, come, responsabilità pubblica vorrebbe, alternative reali”.