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«Gli agricoltori pugliesi non possono essere puniti per il lassismo della Regione e per gli errori di Bruxelles e governo Renzi. » Lo afferma’ Rosa D’Amato, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, commentra la situazione della Xyella in Puglia dopo che la Commissione europea ha annunciato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione delle misure previste dall’ultimo piano di Bruxelles.

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«Emiliano si svegli e promuova subito le buone pratiche agronomiche. La Commissione Ue, dal canto suo, la smetta di fare la maestrina severe e si assuma le sue responsabilità: apra i cordoni della borsa e finanzi subito misure e rimborsi, oltre ad allargare il campo della ricerca

Ci troviamo dinanzi a un concorso di colpe di cui l’agricoltura pugliese rischia di essere nuovamente vittima – continua la D’Amato – Emiliano deve fare la sua parte e implementare al più presto le misure del programma quali le potature (non quelle selvagge) e le misure agronomiche per evitare il contagio a nord. La regione attivi subito la misura 16 del PSR cosi’ come aveva dichiarato pubblicamente e proceda con i bandi non ancora pubblicati. Inoltre, Emiliano stringa formalmente l’accordo con i presidenti delle altre regioni Ue colpite da Xylella e si faccia promotore del coinvolgimento anche della regione tedesca coinvolta al fine di stabilire un comune modus operandi sostenibile alla lotta al batterio che sarà riconosciuto formalmente come endemico in Ue.

Dall’altra parte – aggiunge D’Amato – la Commissione Ue non può finanziare al 50% le misure applicate ‘solo se’ tutte le misure della decisione (e quindi anche le eradicazioni) vengono implementate. Bruxelles deve assumersi le proprie responsabilità tra cui quella di non avere garantito degli adeguati regimi di importazione sulle piante in entrata in Ue, cosa che, a quanto la CE stessa afferma, avrebbe permesso alla Xylella di arrivare in Puglia da importazioni fatte in Olanda.

La responsabilità nella gestione della malattia non può e non deve essere tutta pugliese: pertanto, la Commissione finanzi fin da subito, senza condizioni, le misure che comprendono il monitoraggio e le buone pratiche agronomiche in attesa che anche la giustizia italiana faccia il suo corso. Inolttre, promuova una ricerca alternativa che miri a misure sostenibili e non a pratiche distruttive per l’economia e l’ambiente del territorio.

Per la procedura d’infrazione i tempi saranno abbastanza lunghi – conclude l’eurodeputata 5 Stelle – Il tempo per evitare una nuova scure sugli agricoltori pugliesi c’è. Emiliano di svegli e l’Ue si assuma le sue responsabilità».

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