“Una struttura a rischio sanitario, per i migranti che vi giungono per l’identificazione e che vi trascorrono solo alcuni giorni, e ancor di più per gli agenti di pubblica sicurezza e per tutti gli operatori, che quotidianamente, ormai da mesi, vi lavorano.” lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati.
“L’hotspot di Taranto – prosegue la parlamentare ionica, come rilevato in queste ore dalla segreteria provinciale del Silp Cgil, sindacato italiano lavoratori di polizia, non è di certo luogo in cui è facile e salubre lavorare, per l’assenza di spazi all’ombra nei quali espletare le varie attività, che sarebbero fondamentali in questi mesi estivi, e per le emissioni industriali, che hanno per così dire colorato di rosso ferro i tendoni collocati sulla banchina del porto.
Problemi logistici igienici e sanitari – denuncia l’On. Labriola – rendono l’hotspot tarantino una struttura non adatta ad espletare le funzioni assegnategli. Una così alta presenza di migranti, che in gran parte divengono clandestini, ha altresì reso meno sicura la città di Taranto.
Il ministero dell’Interno intervenga a tutela di tutti coloro che lavorano o vivono nell’hotspot, incrementando al tempo stesso i livelli di sicurezza in città”