«Mentre in aula l’assessore regionale all’Ambiente Santorsola continuava a trascurare la situazione sanitaria di Taranto, al contrario l’Ordine dei Medici di Taranto bacchetta il direttore generale della Asl jonica, reo, secondo il presidente Nume e la pediatra Anna Maria Moschetti, di aver fornito, in una sede istituzionale, dati fuorvianti sulla qualità dell’aria tarantina.» Lo dichiara Renato Perrini, consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti.
«Quindi – afferma Perrini, da un lato c’è una politica regionale che dimostra scarsa attenzione nei confronti di un territorio che patisce livelli d’inquinamento e di mortalità eccessivi, dall’altro, al contrario, va sottolineata l’allerta sempre alta di chi vive sul campo, come i medici, il dramma dei tarantini. Due livelli distinti e separati dunque di affrontare il problema Taranto, una città che non ha, da anni, una politica adeguata per combattere le sue emergenze. Sono cittadini, associazioni, in questo caso Ordini, e parti sociali che riescono in qualche modo ad evidenziare le tante inesattezze che vengono diffuse e controbatterle da un punto di vista scientifico.
Nume e Moschetti – evidenzia il consigliere regionale ionico – contestano al direttore generale della Asl di Taranto ascoltato in sede di audizione parlamentare sulla cessione del gruppo Ilva, l’affermazione secondo la quale “l’aria di Taranto sarebbe migliore di quella di molte città del Nord Italia” e a tale considerazione rispondono in maniera pertinente evidenziando tra l’altro che le altre città “non sono soggette allo spolverio dei parchi minerali che, nei giorni di vento, può innalzare a livelli critici la salubrità dell’aria”. Insomma la replica è arrivata precisa, rapida e puntuale.
Alla luce di questo – conclude Perrini, stride ancora di più la lentezza della politica regionale, e rimangono incomprensibili i ritardi e la pochezza delle risposte arrivate l’altroieri in Consiglio, per voce del suo assessore all’Ambiente. »