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«Una prima vittoria dei cittadini di Taranto contro il mostro dell’Ilva e un nuovo schiaffo allo scellerato piano del governo Renzi». Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando la decisione della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo di rinviare a processo l’Italia con l’accusa di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell’Ilva.

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«La Corte di Strasburgo ha dato l’ok a due distinti ricorsi: quello di Legamjonici e quello dei 129 cittadini con prima firmataria la consigliera comunale Lina Ambrogi Melle. La Corte, nello spiegare la sua decisione – continua D’Amato – dice chiaramente che lo Stato italiano ha violato il diritto alla vita, all’integrità psico-fisica e al rispetto della vita privata e familiare e che i cittadini di Taranto non possono beneficiare di alcun rimedio effettivo per vedersi riconoscere queste violazioni. Sono parole che urliamo da anni: oggi sono sancita in una decisione della Corte europea dei diritti umani. Questa decisione si aggiunge a quanto sta accadendo in sede Ue, con l’indagine lanciata dalla Commissione europea per aiuti di Stato e ben due procedure d’infrazione aperte per violazione delle norme ambientali. Come M5S Europa abbiamo chiesto e ottenuto la visita allo stabilimento da parte delle commissione Ambiente e Petizioni del Parlamento europeo”

“L’Ilva è un mostro che va chiuso – conclude l’europarlamentare ionica – Renzi si arrenda: la smetta di fare campagna elettorale sulla pelle dei tarantini e faccia l’unica cosa utile che puo’ fare: bonificare la città».

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