Chi non conosce la storia di San Francesco e il lupo di Gubbio?
Si narra che un giorno Francesco, recatosi in visita a Gubbio, trovò ad accoglierlo una cittadina deserta e in preda al terrore provocato dai feroci attacchi di un lupo famelico. Conoscendo Francesco e le sue opere, i cittadini chiesero al Santo di intervenire per aiutarli. Francesco accettò e recandosi nella foresta incontrò il lupo il quale, a seguito dell’incontro, smise di terrorizzare i cittadini di Gubbio e con loro iniziò una pacifica ed amorevole convivenza.
Questa narrazione verrà raccontata in una chiave per niente convenzionale, ovvero, secondo la visione e la condizione del Lupo, venerdì 13 maggio, alle ore 20, nell’ex Caserma Rossarol, ex Convento di San Francesco, in via Duomo 276, del borgo antico di Taranto.
Le origini della chiesa e del convento dedicate al Poverello di Assisi non sono documentate, ma vengono fatte risalire, dalla tradizione orale, all’ipotetico passaggio del Santo in Taranto, dove avrebbe fatto edificare una chiesetta, dedicata a S. Lorenzo.
Successivamente il Principe di Taranto Filippo d’Angiò, agli inizi del XIV secolo, in onore della memoria del proprio fratello, il francescano san Ludovico, vescovo di Tolosa, fece ampliare la chiesetta e, al posto della modesta casa dove i frati vivevano in ristrettezza, fece edificare un convento, il quale, è il più grande della città.
Quello che ci sarà venerdì è il primo appuntamento di “Sapor di storia”. Il progetto si struttura in un ciclo di appuntamenti nei palazzi storici più belli e rappresentativi del centro storico di Taranto, articolati in cene a tema e percorsi tematici tra ipogei e bellezze nascoste. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di animare, popolandolo, il borgo antico attraverso la realizzazione di appuntamenti che hanno quale fine l’aggregazione sociale, nonché la promozione delle tradizioni enogastronomiche e l’accesso e diffusione della conoscenza dei luoghi che raccontano la storia di Taranto tra vicoli, usanze e meravigliosi scorci di vita passata.
Le visite si realizzeranno attraverso percorsi tematici caratterizzati da momenti di teatralizzazione e narrazione dei luoghi sede dell’evento ad opera dello storico Giovanni Guarino .
Le cene, invece, avranno tutte un tema comune, la rivisitazione, in chiave moderna, delle pietanze tipiche della tradizione rese speciali attraverso contaminazioni socio-gastronomiche.
Un mix tra tradizione e innovazione, tra cucina nostrana e cucina internazionale, ad opera della chef Valentina De Palma.
Il menù avrà come oggetto la rivisitazione, in chiave moderna, delle pietanze e dei cibi dell’epoca in cui visse il Santo, preparati con cura da Valentina De Palma attraverso l’utilizzo dei prodotti tipici del territori, messi a disposizione dagli sponsor.
Il programma della serata prevede un aperitivo di benvenuto, un intrattenimento culturale e una cena medievale con degustazione dei prodotti tipici del territorio.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al 3492219407 oppure al 3401597753.