San Giuseppe Moscati tra fede, cultura e “teologia del mistero”. Un legame significativo che ha dato la chiave di lettura alla nuova edizione del saggio dal titolo: “Giuseppe Moscati. Nella vita nascosta con Cristo in Dio”, curato dalla studiosa tarantina Micol Bruni (Edizioni Nemapress, con Progetto del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”).
L’intero lavoro su Moscati è stato realizzato da studiosi come Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Neria De Giovanni, Giulio Rolando, Tommaso Romano, Maria Giovanna Russo Caradonna, Carmen De Stasio, padre Salvatore Discepolo S.J., Micol Bruni, (che ha curato l’intera ricerca con una ampia introduzione e bibliografia). La Postfazione è di Pierfranco Bruni, Presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. La ricerca è stata coordinata da Micol Bruni. la Presentazione è di padre Massimo Rastrelli S.J.
Essere cristiani oggi? È stato un interrogativo che campeggia tra le pagine del libro. Giuseppe Moscati era nato a Benevento il 25 luglio del 1880 e muore a Napoli il 12 aprile del 1927. Benevento e Napoli sono le sue due città – luogo. Ma è a Napoli che la sua esperienza si focalizza. Come studente, come medico, come docente. Laurea in medicina a pieni voti.
Non c’è la storia in sé, in Moscati una storia che si fa provvidenza. Perché è convinto, come si legge in una sua lettera, che “Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini sono passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto livello di vita, se si dedicheranno al bene”. La Beatificazione di Moscati avvenne in San Pietro il 16 novembre del 1975. Il 25 ottobre del 1987, invece, avvenne la sua Canonizzazione.
Il titolo della pubblicazione, “Giuseppe Moscati. Nella vita nascosta con Cristo in Dio”, si presenta molto suggestivo ed è un chiaro rimando a San Paolo perchè sono proprio di San Paolo le parole del sottotitolo, ovvero: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo, assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio” (Col. 3,1-3).
Su quattro percorsi si è sviluppato il lavoro e la discussione, durante la presentazione, ha posto nel merito tali elementi:
1. Mistero metafisico (c’è la lezione chiara di Sant’Agostino che diventa centrale e la cui individuazione porta naturalmente a San Paolo in termini cristiani sino a raggiungere quelle sponde filosofiche molto care a Maria Zambrano che sottolineano l’importanza di abitare il pensiero).
2. Esistenziale – religioso (la sua professione è un segno in un immaginario laico che guarda con molta realtà ma anche con molta fede alla carità e al perdono, puntando sempre come scavo testimoniale alla misericordia).
3. Storico – temporale ( il suo compenetrarsi con la quotidianità diventa fondante e, soprattutto, con quella metafora dell’incontro costante che si trasforma in dialogo. Un dialogare con l’altro significa anche ritrovare l’altro o ritrovarsi nell’altro, con quell’altro con il quale è possibile stabilire un rapporto nella serenità e nella solidarietà come nel caso della sua amicizia con Bartolo Longo).
4. Biblico – teologico ( il suo accostare il pensiero ai versetti del “Cantico dei Cantici” richiama una lettura che ha una trasparenza estrema nella quale l’ombra, o la metafora che esprime il concetto dell’ombra non sussiste neppure come versione allegorica. I versetti del “Cantico dei Cantici” sono l’espressione di un amore coniugato con l’eterno).
Al libro si lega anche un video realizzato da Angela Ferilli (GIUSEPPE MOSCATI. Nella vita nascosta con Cristo in Dio https://www.youtube.com/watch?v=nF4Y5772Q4w) nel quale si racconta, in modo sublime, il viaggio compiuto dal libro.