«Subito dopo la nomina raggiunsi la città. Arrivai di notte. La mattina fui subito sorpresa dai colori di Taranto, dalla luce di Taranto. Dissi a me stessa: devo partire da questa luce per dare una mano a Taranto e ai tarantini con l’uso di buone pratiche». E’ iniziata così, con un semplice e accorato racconto al Rotary Club Taranto, la relazione della dott.ssa Vera Corbelli, dal 2014 commissario straordinario per la bonifica, l’ambientalizzazione e la riqualificazione di Taranto.
Ed è stato il racconto di un impatto emotivo con la città e con il compito assegnatole dal governo: un approccio emotivo che, come ha dimostrato nel corso dell’incontro, non si è spento ma si è altresì rafforzato con la realizzazione dei primi risultati. La geologa Corbelli ha tenuto questa relazione l’altra sera per i soci, le consorti e gli ospiti del Rotary Club Taranto, quest’anno presieduto dal dott. Renato Frascolla che ha fatto gli onori di casa e ha presentato l’ospite d’onore attraverso il suo lungo e qualificatissimo curriculum. Come un torrente in piena, la commissaria, prima di enumerare i gravosi problemi e le prime gratificanti realizzazioni, ha tenuto a dichiarare la soddisfazione per le innumerevoli collaborazioni che sta ricevendo da ogni ente (dalla Camera di Commercio alla Marina Militare, dall’Assindustria all’Università, ecc.); ma anche la difficoltà a parlare con i tarantini, a spiegare cosa e come si sta facendo per quel dichiarato obiettivo di “bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione”.
Da subito si è compreso che occorreva rivolgere l’attenzione all’intera Area Vasta e, dopo le prime ricognizioni e l’acquisizione dei primi documenti, sono stati individuati i più immediati obiettivi sui quali intervenire: l’area portuale (l’unica che aveva già in itinere un progetto dell’Autorità portuale); l’area Pip di Statte, col famoso sito di stoccaggio rifiuti radioattivi della Cemerad; l’area dei Tamburi con il cimitero e lo sconcio di cinque scuole “infrequentabili”; il Mar Piccolo, col suo inquinamento atavico e un previsto dragaggio. Il primo obiettivo – più sensibile per via dei bambini – è stato quello delle cinque scuole dei Tamburi, che sono state interamente bonificate e recuperate da ogni forma di degrado. Nello stesso quartiere, è stato analizzato il cimitero e si provvederà a bonificare gli spazi di terreno fortemente inquinati per l’adiacenza allo stabilimento siderurgico e per la pratica di rimescolare periodicamente il terreno stesso. Per il porto, con la “locomotiva” Autorità portuale (fra gli ospiti non mancava l’avv. Prete così come, per la Capitaneria di Porto, il comandante Giuseppe Famà) si sta procedendo con i lavori alla banchina, alla diga foranea e alla bonifica delle aree libere.
Per Statte, a parte l’indagine sulle cave riempite di tutto, si attende dal governo il via libera per allontanare da Taranto il pericolo costituito dalla Cemerad e destinare il materiale esistente a uno dei siti deputati alla conservazione delle scorie radioattive.
Infine, per Mar Piccolo – definito dalla Corbelli “l’essenza di Taranto” – la prima fondamentale azione fatta è stata quella di bloccare la prevista gara internazionale di dragaggio che avrebbe sconvolto secoli di stratificazioni (e inquinamenti) dei fondali. In Mar Piccolo, dalle indagini in corso con l’aiuto del Cnr e Università, risultano esserci zone pulite (addirittura con cavallucci marini e pinna nobilis a profusione) zone inquinate , scarichi ormai censiti, rifiuti vari (130 auto, amianto, lettini d’ospedale, ecc.). Questi rifiuti saranno rimossi e destinati a discariche apposite. Sui 250 campioni che si stanno esaminando, si faranno tutte le indagini, e per meglio capire il tutto si dovranno conoscere le falde acquifere.
Dopo centocinquant’anni di industrializzazione, gli ultimi cinquanta dei quali di industria davvero pesante, e dopo il poco o niente fatto in precedenza, l’attività di un anno e mezzo del commissario appare davvero come una luce in fondo al tunnel. Al termine, le conclusioni sono state tratte dall’assistente della governatrice, ing. Antonio Gigante, che non ha mancato di rilevare il buon livello del Rotary tarantino che quest’anno sta affrontando tematiche di rilievo.
(Si ringrazia il sig. Antonio Biella, autore del presente articolo)