In merito alle dichiarazioni del prof. Giorgio Assennato e alle indiscrezioni apparse nelle ultime ore su alcuni organi di stampa, ILVA precisa di aver fornito ad ARPA Puglia, nei termini e secondo le modalità previste, tutti i dati sulla presenza di diossina rilevati dai deposimetri delle nuove centraline installate in ottemperanza alle prescrizioni AIA.
Ecco la nota integrale:
“Secondo la perizia realizzata per conto della Società dal Politecnico di Torino, i valori anomali di diossina riscontrati nei deposimetri della centralina del quartiere Tamburi non sono stati determinati dalle attività industriali del Gruppo.
“Appare evidente come l’impronta digitale delle polveri depositate a Tamburi differisca da quella delle polveri raccolte da Parchi e Cokeria e sia indicativa della presenza di contributi dovuti a sorgenti differenti da quelle dell’insediamento industriale”. In altre parole lo studio del Politecnico di Torino esplicita chiaramente che la composizione delle diossine rilevate nel deposimetro ubicato nel quartiere Tamburi è differente da quella delle diossine rilevate all’interno dello stabilimento ILVA. Pertanto si esclude che i picchi di diossina siano riconducibili al siderurgico e si invita a cercare altre possibili fonti.
ILVA conferma la propria disponibilità a fornire tutto il supporto necessario alle Autorità competenti nello svolgimento di ulteriori analisi sui dati raccolti.”