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«La II Commissione comunale si è riunita lunedì 29 febbraio per esaminare l’ennesima folle richiesta di Linea Ambiente ex Ecolevante: il raddoppio in altezza del terzo lotto. La Commissione ha cominciato ad esaminare le ragioni per il rifiuto. Ha accolto le osservazioni presentate da un cittadino portavoce di famiglie e aziende residenti nella zona La Torre-Caprarica. E si è aggiornata a venerdì 4 marzo alle ore 10,30.» Lo dichiara Etta Ragusa, capogruppo di Rinascita civica-Città attiva e coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica.

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«Il sindaco Alabrese e l’ingegnere comunale Rotondo – prosegue la Ragusa – relazioneranno venerdì 4 marzo sul sopralluogo che sarà effettuato dai tecnici comunali per verificare l’altezza già raggiunta dai rifiuti fino ad ora smaltiti; e sulle ulteriori motivazioni per il rifiuto che si aggiungeranno a quelle già emerse nel corso della prima riunione. Ribadisco e approfondisco quanto già è stato detto, e non solo da me, nel corso della riunione di commissione, e cioè che IL PROBLEMA È NON SOLO TECNICO MA ANCHE POLITICO. Bisogna far capire ai partiti e alle coalizioni che governano la Provincia e la Regione, la quale fin dal 15 dicembre scorso era a conoscenza della richiesta, che il “NO” a questo folle progetto dipende anche da un loro urgente intervento.

A livello tecnico – afferma ancora la Ragusa – è palese che questa Amministrazione comunale non ha il controllo del territorio. Infatti pur sollecitata con ripetute interrogazioni ad effettuare controlli mirati e, fin dal mese di settembre, a verificare tecnicamente se l’altezza abnorme già raggiunta dai rifiuti smaltiti nel III lotto fosse conforme alle autorizzazioni rilasciate, NON HA FATTO NULLA. Ora è necessario che non solo i Comuni di San Marzano, Carosino e Francavilla Fontana, ma anche Associazioni ambientaliste, Coalizioni e Formazioni politiche grottagliesi in corsa per le prossime elezioni amministrative, semplici cittadini, presentino le proprie osservazioni all’autorità competente entro il 25 marzo 2016, come è previsto dall’art. 12 della L.R. 11/2001 e come si legge sul Bollettino della Regione Puglia.

Non aspettiamoci la soluzione di questo gravissimo problema solo dalla Amministrazione in carica – conclude la Ragusa, finora immobile e sorda alle sollecitazioni degli ambientalisti eletti in Consiglio comunale!»

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