Sono bastate poche ore agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Taranto, per fare piena luce sul tragico episodio che si è verificato ieri, in tarda mattinata, nel rione Salinella.
Vittima del grave fatto di sangue un pregiudicato trentenne di Taranto che, raggiunto numerosi colpi d’arma da fuoco ha perso la vita, mentre altre due persone, finite sulla linea di tiro dei killer, sono rimaste ferite. I fermati sono due fratelli tarantini di 32 e 36 anni che, nel pomeriggio di ieri, sono stati rintracciati in un cantiere poco distante dal luogo in cui si è consumato l’agguato. I due, condotti in Questura per i dovuti accertamenti fornivano agli inquirenti versioni dei fatti contrastanti dalle quali si desumeva la loro responsabilità in relazione all’episodio criminoso. Inoltre, gli stessi fornivano indicazioni sul luogo in cui avevano nascosto l’arma, una pistola mitragliatrice Skorpion calibro 7,65 che veniva recuperata e sottoposta a sequestro.
Il movente alla base del gesto sarebbe da ricondurre ad un affronto subito dal fratello minore il quale, qualche giorno addietro, era rimasto coinvolto in una violenta lite con la vittima riportando varie lesioni al volto tra cui la frattura del setto nasale.
Dopo le formalità di rito, i due fratelli venivano condotti presso la Casa Circondariale di Taranto a disposizione dell’A.G. competente.