“Occorre far presto, individuare soluzioni alternative valide oppure mettere in sicurezza il tratto interrotto consentendo comunque il prosieguo dei lavori. Se la situazione dovesse perdurare sarebbe un danno incalcolabile per la nostra economia e per quella di un intero territorio”.
E’ unanime il coro di protesta che si leva dalle imprese che operano a Martina Franca: l’interruzione forzata del tratto compreso fra Martina e Locorotondo sta rallentando vistosamente, con grave nocumento per le aziende, ogni attività -di ordinaria e straordinaria amministrazione – che concerne la quotidianità delle attività imprenditoriali. A pochi giorni dall’interruzione dell’arteria stradale, strategica per i collegamenti fra lo Jonio e l’Adriatico e fortemente interessata da un notevole traffico anche molto diversificato (lavoratori, studenti pendolari, mezzi pesanti), gli imprenditori della Valle d’Itria hanno già avuto amara contezza degli effetti deleteri che la chiusura di quel tratto di strada sta facendo registrare sulle attività consuete delle aziende che rientrano nell’area interessata.
“Ad una situazione che era già precaria si aggiunge la beffa”- rimarcano gli imprenditori del comprensorio, riferendosi ad una viabilità già critica per la pericolosità di alcuni incroci riguardanti la strada in questione, (come quello all’altezza delle Cantine Di Marco, più volte interessato da incidenti stradali) a cui si aggiunge l’impraticabilità delle strade attualmente considerate alternative a quella interrotta. Si tratta infatti di stradine di campagna, dove per i mezzi pesanti è impossibile transitare e che comunque non possono reggere il doppio senso di circolazione; allo stesso tempo, tutto il traffico convogliato sulla strada per Cisternino sta già registrando rallentamenti di ore rispetto ai percorsi normali e ovvi intasamenti della circolazione stradale, con notevoli ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini. Le aziende, in particolare, lamentano i disagi maggiori per le operazioni consuete di carico e scarico che coinvolgono gioco-forza l’impiego di mezzi pesanti e che comportano al momento ritardi anche di ore sulla consueta tabella di marcia.
Ad allarmare particolarmente la categoria degli imprenditori – che in questo caso si fa portavoce di un più comune “sentire” che è dell’intera cittadinanza – è anche quello che potrebbe accadere qualora la situazione non si sbloccasse, così come si paventa in questi giorni, ben prima dell’estate: un danno ulteriore e incalcolabile per l’economia dell’intera Valle d’Itria, che solo di recente stava cominciando a registrare timidi ma percettibili segnali di ripresa.
Confindustria Taranto, assieme alle delegazioni Confindustria ed Ance di Martina Franca, nel richiamare tutte le parti istituzionali coinvolte ad uno spirito necessario di collaborazione nel segno di una risoluzione immediata del problema, condividono la necessità di fronteggiare il disservizio nei modi e nei tempi più idonei, auspicando, se necessario, un confronto a breve sulla questione fra le parti interessate, da cui possano scaturire soluzioni di carattere straordinario e urgente.