«Si prende atto dell’apertura, pur se non del tutto convincente, fatta dal Ministro Franceschini in ordine agli effetti per Taranto del progetto di complessiva riorganizzazione delle strutture periferiche del Ministero dei Beni Culturali.» Lo dichiara in una nota ANCE Taranto – Sezione Costruttori Edili di Confindustria Taranto
«A Taranto, dunque – prosegue la nota, sembra essere destinata una struttura operativa con competenze in ambito archeologico destinata a non lasciare, almeno in parte, quel vuoto da tutti giustamente denunciato. Adesso si apre certamente la questione della significatività e la rilevanza di una tale apertura, ma quel che più preme, alla luce della ennesima bocciatura di Taranto a capitale culturale, è una seria riflessione sulla cronica debolezza di un sistema locale incapace di costruire e valorizzare una rete di luoghi, strutture e competenze al servizio della cultura e di una vocazione che ad oggi non si intravede ancora. Le sconfitte ed i colpi subiti, sembrano dunque parlare chiaro. Ed allora, la vicenda della Sovrintendenza si intreccia inevitabilmente con quella di una città vecchia, primario giacimento culturale oggetto sulla carta delle attenzioni di tutti, ma che rischia a questo punto di perdere una presenza istituzionale importante, fondamentale alla luce proprio di quei valori che si voglio preservare, valorizzare e porre a base di un’identità urbana collettiva che segni un futuro nuovo per la città.
Come ANCE Taranto ha ribadito in più riprese – prosegue la nota dei Costruttori Edili di Confindustria ionica – è necessario che sulla città vecchia convergano il meglio delle potenzialità di gestione politica ma anche di offerta imprenditoriale in linea con le determinazioni del Governo e con una generale visione di rinnovamento di tutto il tessuto urbano della città che non può che provocare anche e soprattutto una riqualificazione sociale quanto mai indispensabile.
Proprio in questi mesi l’eccellenza della sede universitaria, il prestigio delle presenze museali ed ecclesiastiche, la raffinatezza e l’importanza del recupero del Castello Aragonese e il preventivato e quasi ultimato ritorno della stazione dei Carabinieri nella città vecchia evidenziano un percorso che attende soltanto che il Comune faccia fino in fondo la sua parte recuperando alla dignità abitativa quelle parti degradate del centro storico.
Un percorso che, ancora una volta, ANCE Taranto è disponibile ad accompagnare ribadendo l’impegno gia’ profuso per concentrare l’attenzione e la conseguente operativita’ nei confronti di un’area che rappresenta “il cuore” della Città di Taranto, il cui battito, ancora forte e chiaro, esprime tutto il fascino di una storia lunga secoli.»