Dal WWF di Taranto è giunta al Comune di Grottaglie una interessante proposta riguardante il recupero della struttura del “Tiro al Piattello”, attualmente in stato di degrado.
In pratica, la nota organizzazione mondiale che si occupa dei temi ambientali, ha proposto al Comune di Grottaglie la concessione in comodato d’uso della struttura sita in zona Bucito per riqualificarla e destinarla a Centro Recupero Animali Selvatici.
Tra l’altro, la Legge Regionale n. 27/98 prevede che in ogni provincia sia istituito un centro di prima accoglienza e recupero della fauna selvatica in difficoltà e un Osservatorio Faunistico Provinciale con varie funzioni, finalità e compiti tra i quali: prima accoglienza della fauna selvatica in difficoltà; pronto soccorso veterinario della stessa; censimento e ripopolamento della fauna selvatica.
Questa disposizione di legge resta a tutt’oggi disattesa non disponendo la Provincia di Taranto di tale struttura per il recupero di animali selvatici e protetti né una struttura veterinaria realizzata allo scopo di recuperare e reintrodurre in natura esemplari di animali selvatici trovati feriti, malati o debilitati.
Da qui nasce l’idea portata avanti dal WWF di Taranto di poter utilizzare l’attuale struttura destinata originariamente al tiro al Piattello come Centro di Recupero Animali Selvatici, considerato anche che la struttura di cui si parla, che attualmente versa in uno stato di degrado, costituisce sicuramente una idonea struttura edilizia perfettamente inserita in un ambiente naturale e connaturato alla fauna selvatica da recuperare.
«Ritengo molto interessante la proposta fatta dal WWF Taranto, – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente, Maurizio Stefani – poiché non solo la Città di Grottaglie si doterebbe di un Centro così importante al servizio di tutta la Provincia di Taranto, ma anche perché, ed è un altro aspetto tutt’altro che trascurabile, la riqualificazione e ristrutturazione della struttura e delle aree annesse potrebbe essere sovvenzionata da varie disponibilità di fondi destinati alla riqualificazione ambientale o altri ambiti inerenti la salvaguardia della natura e dell’ambiente.
Faremo in modo, conclude Stefani, che l’iter necessario sia svolto nel più breve tempo possibile, dopo aver, naturalmente, investito le commissioni consiliari competenti e il Consiglio Comunale».