«Oggi entra in vigore la direttiva europea 88/2003 che definisce l’alternanza dell’orario di riposo e quello di lavoro dei medici e dei sanitari dipendenti del SSN.» Lo ricorda in una nota Paolo Annicchiarico, Segretario Politico PD Grottaglie.
«Secondo la norma – evidenzia Annicchiarico – l’operatore sanitario, pertanto, avrebbe diritto a 11 ore ininterrotte di riposo, dopo un turno di lavoro di massimo 12h e 50 min, e di un’ulteriore riposo settimanale ininterrotto di 24 ore. La normativa, quindi, nascerebbe con la buona intenzione di garantire agli operatori una maggiore tutela della propria salute e agli utenti dei servizi sanitari una maggiore sicurezza della prestazione ricevuta grazie alla garanzia di trovarsi davanti ad un operatore nel pieno delle proprie facoltà fisiche e mentali.
I problemi nascono, però, quando questa normativa, decisa lontano dalle vicissitudini che vivono i territori, viene applicata in situazioni già precarie in partenza non soltanto per mancanza di personale, per cui gli operatori devono farsi carico del lavoro in reparto e del lavoro ambulatoriale, ma anche per l’assenza di una strutturata rete di medicina territoriale.
Per rispettare la normativa, in sostanza, poiché la sanità ionica non è mai stata messa nelle condizioni di operare al meglio nonostante la più volte proclamata emergenza sanitaria per le condizioni ambientali in cui vivono i cittadini della provincia, si correrebbe il rischio di chiudere reparti importanti in tutta la provincia, compresi alcuni del nostro ospedale (radiologia in particolare).
Esprimiamo pertanto preoccupazione per il destino dei reparti del nostro ospedale e di tutta la rete sanitaria della provincia – continua Annicchiarico, perché in una situazione di questo tipo, che comporterebbe un allungamento delle lista d’attesa e conseguenti disagi per le prestazioni erogate, sarebbe seriamente compromessa la qualità dell’offerta sanitaria.
Non ci tranquillizza affatto la proroga di 10 giorni per l’entrata in vigore della legge, visto che il lavoro che sarà fatto durante questo periodo riguarderà la riorganizzazione della rete ospedaliera, lasciando intatto il rischio di chiusura dei reparti del San Marco.
Chiediamo anche noi, come già fatto da più parti, che l’entrata in vigore della normativa sia prorogata fino a quando non sarà assunto nuovo personale.
Solo in queste condizioni – conclude Annicchiarico – sarà possibile apprezzare la bontà della normativa perché opera negli interessi dei lavoratori e degli utenti, diversamente l’applicazione cieca e sorda della legge avrebbe l’amaro sapore dell’imposizione di principi astratti che niente hanno a che vedere con le realtà territoriali.»