Da qualche mese, sul panorama politico di Grottaglie si è affacciato il Movimento civico “Libera…Mente” che, in vista delle prossime elezioni amministrative di primavera, ha messo sul tavolo alcune questioni, rivolgendo una serie di inviti alla discussione tanto alle forze di opposizione che- soprattutto – a quelle di maggioranza, ed in particolare al Partito Democratico. Per fare il punto della situazione abbiamo incontrato il Sig. Salvatore Tudisco, esponente del movimento stesso, a cui abbiamo rivolto alcune domande.
Da diverso tempo riproponete alla politica locale la necessità di costituire un momento di confronto che avete chiamato “Tavolo politico delle idee”, con lo scopo di combattere la crisi, costruire il futuro e dare priorità ai progetti di sviluppo sociale ed economico. Avete avuto risposte, e se si, da chi e con quali proposte?
«Premesso che l’uscente coalizione di maggioranza “Grottaglie oltre …” è stata dichiarata un’esperienza conclusa, il “Tavolo delle idee”, da noi proposto con insistenza sulla dirittura delle consultazioni amministrative comunali del 2016, vuole essere semplicemente e trasparentemente un’occasione pubblica di primo incontro politico tra i partiti, i movimenti cittadini e gli eventuali altri soggetti sociali interessati.
Gli intenti del Tavolo sono assolutamente chiari: dare priorità alla discussione sui contenuti; determinare una linea politica condivisa; coalizzare le forze elettorali innovative e affini; individuare le liste e i candidati, ritornando ai valori indicati dall’etica del servizio e non dalla logica dell’interesse privato.
A quanto pare, siffatta esigenza è sentita, al momento, solo da “Libera…Mente”. Altri, invece, particolarmente i Partiti, forse preferiscono muoversi con passo felpato e tattico, in perfetto silenzio e in oscura riservatezza.»
Un altro punto che avete evidenziato è la necessità di un effettivo ricambio generazionale, in maniera da dare spazio a “giovani apprendisti” che potranno acquisire la necessaria esperienza per poter un domani amministrare la cosa pubblica. Quanto ritenete attuabile questa prospettiva in uno scenario tanto locale quanto nazionale, in cui l’età media dei protagonisti è ben oltre la cinquantina? E quale è la percentuale di giovani nel vostro movimento?
«Il ricambio generazionale si cura o, inevitabilmente, si subisce. La politica deve garantire ai giovani percorsi educativi reali e deve responsabilizzarli nella vita civile, però in una situazione di naturale e culturale continuità con gli anziani.
Secondo noi, tale prospettiva non è difficile da realizzare, in ispecie in una Città come Grottaglie. “Libera…Mente” auspica che, a quel “Tavolo delle idee” si decida di promuovere, per le comunali del 2016, anche le “Liste dei quartieri”, chiamando alle candidature esclusivamente i giovani residenti.
Crediamo che il risultato sarebbe eccezionale, nella raccolta di sentimenti e di Idee. “Le liste dei giovani di quartiere” significherebbero il legame precipuo e diretto con i luoghi identitari della comunità; i giovani, in esse candidati, si sentirebbero partecipi e attivi e rappresenterebbero una concreta speranza di avvenire; gli anziani favorirebbero e seguirebbero certamente tutto ciò, con affetto, perché quei ragazzi sono i loro figli e i loro nipoti.
Finalmente le piccole cose potrebbero ottenere la giusta attenzione, insieme alle grandi cose. Questa visione può diventare pure un scelta nazionale? Lo speriamo!
A questo scopo, vorremmo che ci fossero i giovani giusti nel nostro Movimento civico, tanto da guardare al domani con tranquillità.
Qualità, dunque, e non quantità: il metro del sarto non fa la stoffa buona.»
Altro vostro “cavallo di battaglia” è la richiesta di organizzare delle Primarie per il Candidato Sindaco, con lo scopo di far ritornare gli elettori al voto e per restituire ai cittadini la fiducia verso le istituzioni civiche e il senso della democrazia diretta. Anche in questo caso, quale è stata la risposta della politica locale, considerate anche le non felicissime esperienze passate?
«Forse le “primarie” sono un punto di incontro politico molto importante, tra “Libera…Mente” e la maggioranza civica. Infatti le “primarie” sono state già ipotizzate, fuori da ogni metafora, in un coraggioso comunicato stampa dello scorso luglio.
E forse proprio la questione “primarie” potrebbe essere il primo argomento della prima riunione del “Tavolo delle idee”. Esaminiamo i pro e i contro di questa possibile opzione.
Per fare le “primarie” ci vuole una Coalizione; per fare una Coalizione ci vogliono i soggetti politici; per fare un soggetto politico ci vogliono visione, intenti e volontà degli uomini. Per mettere in campo un siffatto apparato ci vuole il popolo del consenso.
A noi sembra che questi siano gli ordinati ingredienti di un buon piatto, che, ricordiamo, si chiama democrazia. Controindicazioni non ce ne sono. Anzi, è probabile che gli astensionisti caparbi e quelli costretti si sentano attratti da questo positivo richiamo. Comunque, non facciamo gli ipocriti.
Le “primarie” servono un po’ a tutti, per togliere le castagne dal fuoco. Qualche personaggio d’arrembaggio si ritirerebbe al momento dell’annuncio e qualcun altro ne verrebbe travolto poi. Così, giustizia (selezione) sarebbe fatta! Attendiamo segnali, però non perdiamo ancora tempo.
Le trappole dei temporeggiatori, appunto, sono già in posizione e pronte a scattare.»
Da qualche anno in Italia la parola “partito politico” sembra quasi una offesa, e prendono sempre più piede i cosiddetti “movimenti”. Più di qualche vostro esponente ha un passato di militanza attiva nei partiti tradizionali, alcuni forse anche con esperienze di governo ed amministrazione della cosa pubblica; quali le motivazioni di chi oggi aderisce ad un movimento come il vostro? Si ritiene conclusa una esperienza, si cerca – come sostiene qualche maligno – di rifarsi una “verginità politica” o più semplicemente si cercano nuovi strumenti per incidere in uno scenario radicalmente cambiato negli ultimi anni?
«I partiti e i movimenti non sono assoluti antagonisti come potrebbe sembrare in apparenza. O come i maldicenti vogliono far credere, ai loro fini. In certi periodi e in certe congiunture difficili, ambedue perfino si cercano a vicenda.
Così i partiti stessi si aprono ai movimenti, quando hanno bisogno di un nuovo riconoscimento sociale; mentre, i movimenti medesimi confluiscono nei partiti, quando hanno bisogno della legittimazione finale.
Anche gli uomini dei partiti migrano talvolta nei movimenti, per emanciparsi dagli schemi chiusi, per liberarsi dalle prigioni mentali e per esplorare il cambiamento. E, non di meno, gli uomini dei movimenti approdano ai partiti, per stabilizzare le loro posizioni politiche e istituzionali.
Tuttavia, la differenza tra il bene e il male, al solito, la fanno gli individui. Nel nostro movimento ci sono persone perbene. Le persone permale, da noi, avrebbero poco da sgranocchiare.
Perciò “honni soit qui mal y pense!” (Edoardo III d’Inghilterra).»
Per le prossime amministrative c’è ancora tempo, e certamente delle prime candidature “papabili” non si parlerà prima del prossimo gennaio; in attesa delle “discese in campo” ufficiali, il Movimento civico “Libera…Mente” ha già deciso su quale campo schierarsi?
« “Libera…Mente” si muove nel campo ideale della politica sociale e morale. A Grottaglie, il civismo non è ancora un soggetto politico unitario e quindi non ha ancora sufficiente capacità negoziale.
È fatto di segmenti, più o meno intellettuali, più o meno culturali, più o meno impegnati, ma divisi, quantunque non lontani.
Orbene, noi guardiamo a un civismo utilmente coeso, che sia l’originale novità politica della “Grande coalizione sociale” del 2016. Allora i partiti storici di questa area abbiano l’umiltà (virtù del buonsenso) di convocare subito un Tavolo paritario e aperto, per discutere sul futuro prossimo della Città. Altrimenti?
Non sappiamo se, nella fattispecie, c’è un’alternativa! Sappiamo purtroppo che il nulla partitico avanza più del tutto civico e il rischio esponenziale di immiserirsi di più è oltremodo incombente.»