«Nella giornata di oggi il Sindaco ha ultimato il percorso, voluto fortemente dall’Amministrazione e dalla maggioranza politica che la sostiene, di presentazione al Ministero di Grazia e Giustizia, della richiesta di ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace di Grottaglie, cosi come previsto dalla legge n°11 del 27 febbraio 2015 e successive circolari.» E’ quanto rende noto un comunicato della Amministrazione comunale di Grottaglie.
«La scelta di richiedere il ripristino del soppresso Ufficio del Giudice di Pace – prosegue il comunicato, per un territorio che ha già visto la soppressione anche della sezione distaccata del tribunale di Taranto, nasce dall’esigenza di rendere meno pregiudizievole possibile per la popolazione, la scelta compiuta dal governo nel 2012 che di fatto ha cancellato un importante presidio di legalità e giustizia, e di fornire una risposta certa alle numerose richieste provenienti dagli avvocati, dall’opinione pubblica e dall’intero Consiglio Comunale.
Con le delibere n° 352 e 353, infatti, la Giunta Comunale si è assunta tutte le responsabilità amministrative e politiche legate a questa complessa vicenda, trovando, in un momento di seria difficoltà normativa per i bilanci degli Enti Pubblici, la copertura finanziaria ai costi di gestione e di mantenimento, che graveranno sul solo bilancio comunale e provvedendo a redigere le disposizioni di servizio a tre dipendenti comunali che saranno distaccati presso il nuovo Ufficio del Giudice di Pace sguarnendo, in una fase di quasi blocco delle assunzioni, gli uffici comunali.
Se a questo si aggiunge l’obbligo, quasi paradossale, del riacquisto degli arredi e delle attrezzature informatiche, traslocate dal Ministero in altre sedi, si comprende come sia stato davvero oneroso per il Comune di Grottaglie lo sforzo compiuto per riaprire un importante servizio per la nostra comunità e per il nostro territorio.
Tentativo portato avanti con forte determinazione – conclude il comunicato della Amministrazione comunale di Grottaglie – nonostante le disponibilità inizialmente manifestate e poi ritirate da parte dei Comuni limitrofi, nel contribuire alle spese di gestione e all’individuazione del personale da distaccare.»