Comune di taranto
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«La Corte dei Conti ha sentenziato che “i debiti della partecipate del Comune di Taranto sono alti” e un nuovo terremoto è giunto puntuale tra i vertici di queste, Amiu e CTP, dove sono arrivate le dimissioni dei rispettivi presidenti Rosa Di Benedetto e Marcello Carone.» Lo afferma un comunicato degli attivisti M5S del Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto”  .

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«Un gesto di grande responsabilità da chi, probabilmente, si è reso conto di aver ricevuto un incarico oltre le proprie possibilità, un incarico che serviva a rilanciare due attività di servizi fondamentali al funzionamento di una città come la raccolta dei rifiuti e i trasporti ma che ha evidenziato solo un ulteriore buco economico che aggrava la situazione, già deficitaria, in cui versa l’amministrazione tarantina. Verificando i dati della raccolta differenziata dal sito della Regione Puglia” – sostengono gli attivisti M5S del Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto” – “ ( www.rifiutiebonifica.puglia.it/dati2014/datipercomuneget.php?id=140 ) ci rendiamo subito conto che nel 2014 il Comune di Taranto ha realizzato una percentuale di raccolta differenziata pari al 12,61% ben lontana dalla soglia del 65 % previsto dalla legge, migliorando l’11,433% dell’anno precedente. Se volessimo confrontare invece i dati dei primi mesi del 2015 ci accorgeremmo subito che il Comune non ha mai trasmesso i dati alla regione Puglia, unico comune di tutto l’ATO TA1! E’ forse un modo per nascondere l’inefficienza o una dimostrazione di negligenza? A ragion veduta la famosa lettera di dimissioni del dirigente dell’AMIU che altro non poteva fare se non ammettere il proprio fallimento.

E’ notizia recente che il Comune di Parma, molto simile a quello di Taranto per numero di abitanti e cioè circa 200mila, sia il Comune in cui la raccolta differenziata sia superiore al 65%, primo Comune italiano di dimensioni medio-grandi a superare tale soglia. Il segreto del loro successo? Tanto impegno e un Comune che registra alla voce “primo cittadino” il sindaco Federico Pizzarotti del MoVimento 5 Stelle. Per quanto riguarda la CTP altro non possiamo fare che ascoltare le voci della strada e le lamentele su ritardi, sui mezzi in avaria, sul costo dei biglietti e degli abbonamenti. Una società che poco ha seguito gli sviluppi demografici della città e che non è riuscita ad adeguarsi alle necessità del cittadino. Oppure possiamo pensare che l’indagine sugli stipendi di alcuni dipendenti stia per scoperchiare una pentola di problemi e quindi forse è megglio abbandonare la nave che affonda prima di rimanerci dentro? I debiti delle società sono riportati dai principali quotidiani ma per correttezza e completezza d’informazione ricordiamo che ammontano a 1,4 MILIONI di euro per l’AMIU, a 82.000 euro per il centro Ittico Tarantino e 1,8 MILIONI di euro per le farmacie in liquidazione.

Ma la notizia che fa ancora più scalpore – continuano gli attivisti M5S del Meet Up 192 – è quella del sequestro di ben 3 tonnellate di prodotti ittici presso un’area di proprietà del Centro Ittico Tarantino, società di cui il comune detiene il 100% . Priva delle più basilari norme igienico-sanitarie, questa struttura abusiva sorgeva sulla proprietà della suddetta società partecipata senza che nessuno se ne fosse mai accorto ! Delle 3 tonnellate, 1 era di oloturie (cetriolo di mare o “pizza marina”) e 2 di cozze. Le prime pronte per essere vendute a peso d’oro sul mercato straniero per l’estrazione della “Lectina”, una proteina che serve per bloccare la riproduzione del parassita che causa la malaria, o per ricavare estratti anti-tumorali ( anche se non ci sono fonti mediche a sostegno di questa tesi). Le seconde anche se di incerta provenienza pronte per l’etichettatura che ne indica la provenienza locale.
“Si tratta di gente che non ama Taranto se, per amore del dio danaro, era pronta a svendere uno dei prodotti più importanti per l’economia locale, ma quello che non si spiega è dove sia finito il Comune se è stato permesso ad una banda di abusivi di occupare una sua proprietà per dedicarla ad attività truffaldini, illecite e pericolose.

Ancora una volta – concludono gli attivisti M5S del Meet Up 192 “Amici Beppe Grillo Taranto” – siamo di fronte a palesi esempi di inettitudine ed inefficienza e, ancora una volta, saranno i cittadini a pagare il conto di questa situazione. Quante cozze saranno finite sulle nostre tavole senza la garanzie della provenienza e freschezza? Quanto ci costerà l’inefficienza della raccolta differenziata tradotta in eco-tassa e TARI? Quanto costerà rimettere le cose sul binario della trasparenza, dell’efficienza e della garanzia sanitaria dei prodotti ittici? Quanto peserà sull’immagine del prodotto locale questa notizia?»

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