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Ciro Manigrasso, dalla sezione di Monteiasi del Partito Comunista d’Italia, indirizza all’attenzione del Comitato Regionale una riflessione che analizza il risultato del voto delle ultime elezioni regionali e le criticità del nostro territorio.

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«Questa Assemblea Regionale – scrive Manigrasso, a mio avviso deve dibattere due aspetti, ovvero il partito e la Regione Puglia. Per quanto riguarda il partito, sono uno dei candidati alle scorse Elezioni Regionali. Posso dire, vista la situazione generale del Partito ed il contesto in cui ci siamo misurati, di essere positivamente soddisfatto, quantomeno da come siamo stati accolti dalla gente comune. Il risultato è un’altra cosa. Il risultato invece, è la conseguenza, della poco visibilità che il nostro Partito ha da molto tempo ed altri fattori che, escluso il voto di protesta dato al Movimento 5 Stelle, il resto dei voti avuti dai Partiti e dai Candidati di tutte le forze politiche ( Centro Sinistra e Centro Destra sono tutti discutibili , alla faccia della sovranità degli elettori e del voto, basta guardare per esempio la coalizione del cosiddetto Centro Sinistra, dove il Candidato ora Presidente Michele Emiliano si è imbarcato di tutto e di più per vincere a tutti i costi. Ora però deve governare, con tutti i dubbi del caso. Speriamo bene per la Puglia

Noi – prosegue Ciro Manigrasso, dalla sezione di Monteiasi del PCd’I – vogliamo ricostruire il Partito Comunista e l’unità della Sinistra. Anche altri, a partire da Rifondazione Comunista vuole fare la stessa cosa, diverso è il capitolo Vendola e SEL, i quali sono destinati a mio personale giudizio a scomparire, ora che lo stesso Vendola non è più il Presidente della regione e a confluire nel PD, anche perché, a partire dagli stessi eletti al Consiglio Regionale, non credo che, conoscendoli, vorranno stare in minoranza. Noi siamo nelle condizioni di fare quello che ci prefiggiamo ??? E’ per fare cosa??? Continuare a rimanere isolati o abbiamo già in mente una strategia che, anche se a lungo termine ci potrà portare ad intervenire in modo pesante sulla vite SOCIO-ECONOMICA degli Italiani? Diversamente Compagni, non so a che cosa possa servire ricostruire il Partito Comunista. Il Partito è disponibile a fare quello che abbiamo fatto in Puglia alle Regionali, naturalmente portando il Nostro Simbolo e le nostre specificità??? Questi sono interrogativi importanti e pesanti.

Per quanto riguarda la Puglia, continua Manigrasso, una parte di essa ma io dico tutta la regione ed in particolare l’Area Jonica Salentina al collasso più totale. Questo è il grido d’allarme di un’area oramai allo stremo delle forze e cosa drammatica e che non si intravede alcuno spiraglio nel futuro prossimo. Invece di indignarci e lavorare per risolvere i problemi, tutti coloro che a vario titolo usufruiscono di lauti stipendi pubblici rivenienti da elezioni dove la sovranità degli elettori dovrebbe essere tale, che fanno? Tutto tranne che il proprio dovere. Compagne e Compagni, non c’è scampo per questa parte di territorio. I mali del Mezzogiorno sono le classi dirigente che riusciamo ad esprimere. C’è bisogno di prendere il coraggio a due mani e passare ad una nuova fase concretamente per ribaltare tale situazione. altrimenti consegneremo l’Italia a Grillo. Il Mezzogiorno è quella parte dell’Italia che da sempre ha contribuito, con le sue menti e le capacità professionali, allo sviluppo dell’intera Nazione ed oltre la stessa, ma da sempre, il tutto per precise responsabilità della cosiddetta classe dirigente meridionale, è la parte del territorio nazionale più maltrattato, anche se tutti sanno che, in particolare in questa fase, senza lo sviluppo del Mezzogiorno, l’intera Nazione Italia è a rischio in tutti i campi. Per rimanere nello specifico dell’Area di Taranto, del Salento e della Puglia, come Partito, per quelle che sono le nostre forze, se dobbiamo continuare a dare vita e forza a questo Partito come io credo, dobbiamo fare in modo che, analizzando, e non ci vuole molto, tutte le problematiche ,bisogna lavorare per fare in modo da far diventare veramente la questione Mezzogiorno la prima priorità in assoluto altrimenti non ci sarà futuro possibile non solo per il Mezzogiorno ma per l’intero Paese Italia.

ILVA, PORTO, POLO AEROSPAZIALE, TELEPERFORMANCE cono solo alcune delle criticità più in vista, non da meno sono il comparto manifatturiero e l’agricoltura da sempre al collasso senza prospettiva alcuna. In poche parole , l’Italia ha bisogno di un serio PIANO INDUSTRIALE per tutto il Paese. Consapevole che tutto è molto difficile. Questo è lo stato in cui dobbiamo dibatterci. Giornalmente ci vengono sottratti finanziamenti Comunitari ed altri finanziamenti destinati al Mezzogiorno, spostati su opere del Nord Italia, senza che si levi nessuna voce di protesta da parte dei cosiddetti dirigenti. Dobbiamo trovare tutte le formule possibile per farci sentire, a partire da questa assemblea affinchè si possa dare voce a tutti quei soggetti che la meritano. Come ho detto in precedenza, se muore il Mezzogiorno, muore l’intera Italia.

Dobbiamo ripartire dal Porto di Taranto e dall’area Cargo presso l’Aeroporto di Grottaglie, per far diventare la Puglia tutta, una Base Logistica al servizio dell’intera nazione e dell’Europa, dotando questo territorio delle infrastrutture necessarie per far si che ciò accada.
Porto-Aeroporto di Taranto-Grottaglie;
Polo Aerospaziale in territorio di Monteiasi;
Bradanico-Salentina;
Regionale 8;
Alta Capacità e Velocità fino al Salento;
Sono solo alcune delle priorità senza trascurare la situazione ambientale LVA inclusa di cui il nostro territorio ha bisogno senza del quale l’ITALIA può dichiarare fallimento.
Non Abbiamo scampo.»

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