“La grande depressione” che ebbe inizio il 29 ottobre 1929, passata alla storia come “martedì nero” o crack del 1929, cominciò con la vendita massiccia di un ingente numero di azioni ad un prezzo molto basso fece collassare Wall Street. Lo ricorda Michele Mirelli in una delle sue “Pillole di Storia”.
Tutti i settori produttivi dell’economia statunitense – ricorda ancora Mirelli – furono colpiti dalla caduta vertiginosa delle quotazioni dei principali valori della borsa, situazione che contagiò rapidamente gli altri paesi del mondo capitalista, in una inarrestabile reazione a catena che consentì, in certa misura la vittoria elettorale di Adolf Hitler in Germania nel 1932. Tale depressione economica fu certamente un fattore scatenante della seconda guerra mondiale.
Tanto premesso ancora oggi, nonostante la crisi economica, la Germania ha chiuso il 2014 con un attivo commerciale record di 217 miliardi di euro a fronte di esportazioni per 1.134 miliardi di euro, anche questo un record storico per quanto riferito dall’Istituto di statistica Destatis.
Fatte queste premesse, ci si può domandare, a chi serve la crisi se non ad Angela Merkel ? Vi è quindi da valutare seriamente e con assoluta fermezza tale posizione di supponenza economica della Germania nei confronti degli Stati più deboli economicamente come la Grecia !
La manovra economica di Draghi – conclude Michele Mirelli – conferma quanto qui affermato, dare maggiore liquidità, che malaguratamente riuscirà soltanto a risanare la esposizione degli Istituti di credito, senza alcun beneficio concreto per il disastroso indebitamento del cittadino medio italiano!