«I lavori al Porto di Taranto non rientravano fra le “Grandi Opere” del Governo, né fra quelle cancellate dal neo Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Graziano Delrio. Siano evidenziate, allora, le reali difficoltà che ostacolano questi interventi». Così L’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, si rivolge all’Autorità Portuale del capoluogo ionico.
«Siamo molto scettici sia sull’inizio che, soprattutto, sulla fine delle attività previste, che avrebbero dovuto essere completate, secondo le reiterate rassicurazioni dell’Autorità Portuale, in un primo momento entro il mese di aprile 2014 e poi, via via, posticipate a giugno 2016. Uno scetticismo che nasce dalla constatazione che ad oggi l’Authority dello scalo locale ha proceduto solo a consegne parziali dei lavori, per cui non è ragionevolmente consentito prevedere l’inizio effettivo della costruzione delle opere e si alimenta con la presenza nelle vasche allo Yard Belleli che dovrebbero ospitare il materiale di scavo dei lavori in questione, dei vecchi fanghi provenienti dai lavori di dragaggio del lontano 2005. E’ evidente che oggi bisogna pressare il Governo (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) affinché si tutelino i posti di lavoro con tutti gli strumenti possibili.
«Questo quanto mi impegno a fare – ha dichiarato ancora Nardoni – portando all’attenzione del collega Leo Caroli, Assessore regionale al Lavoro, e dello stesso Governatore pugliese, Nichi Vendola, la problematica citata, atteso che a maggio scadrà nuovamente il provvedimento di cassa integrazione che oggi soccorre i dipendenti TCT. Sarebbe però indispensabile, una volta per tutte, che l’Autorità Portuale smettesse di fare comunicati che evidenziano le sole azioni di Evergreen e TCT. E’ doveroso informare l’opinione pubblica, con tutta la trasparenza possibile, quali siano gli ostacoli, al di là delle vicende dei ricorsi ormai chiuse da tempo, che impediscono il corretto svolgimento dei lavori. Tutto ciò al fine di privare TCT di qualsiasi alibi, facendo finalmente chiarezza su tutti i passi fatti dal momento che Evergreen annunciò l’abbandono di Taranto, a favore del Pireo, delle prime due linee di navi transoceaniche, fino ad arrivare alla istituzione a Bari di un servizio Feeder per la raccolta dei carichi che fino a qualche mese fa era realizzata a Taranto».
L’Assessore Nardoni chiude con un quesito: «E adesso cosa pensa di fare l’Autorità della città bimare nell’ambito delle autonomie amministrative e gestionali che la legge 84/94 riservano a Presidente e Comitato portuale?»