«Si annulli il test per l’ammissione dei medici alle scuole di specializzazione, troppe le irregolarità denunciate. Intervenga subito il Ministro, le prove non hanno rispettato i criteri previsti dal Regolamento». Lo scrive il senatore Dario Stefàno in una interrogazione al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a cui chiede annullare le prove così come effettuate e rinnovare le procedure concorsuali.
«Sarebbe doveroso farlo – spiega Stefàno – per provare a recuperare la fiducia da parte dei giovani che hanno pieno diritto di vedere assegnati i posti secondo un principio di “meritocrazia” ed evitare un costosissimo ricorso alla Giustizia Amministrativa da parte dei candidati, che sta già avvenendo, e che al di là di quello che potrebbe essere l’esito giudiziario, non restituirebbe mai integro il principio della trasparenza e della terzietà proprio alle Istituzioni. Le prove effettuate non hanno rispettato termini e modalità previste dal regolamento approvato il 30 giugno 2014 con il Decreto Ministeriale n. 105. È stata appurata e denunciata la presenza di tastiere collegate a internet in numerose postazioni e in alcune sedi sono stati addirittura utilizzati i computer portatili. L’elenco delle sedi delle prove non è stato pubblicato, come previsto, il 6 ottobre 2014 sul sito www.universitaly.it, ma la maggior parte delle sedi sono state comunicate ai candidati a partire dal giorno 20 ottobre 2014.
Numerose le irregolarità – prosegue Stefàno –: tra le più denunciate la presenza di cellulari in alcune sedi di esame, non ritirati prima dell’accesso in aula, ripetuti black out, molteplici mancati salvataggi della prova che hanno comportato la ripetizione della prova concorsuali.
Da ultimo, anche il settimanale “L’Espresso” in un recente articolo pubblicato l’11 febbraio 2015 a firma di Martino Villoso, ha denunciato “sedi non idonee, controlli non omogenei delle singole commissioni, router nascosti nei cappotti e pc collegati in rete durante le prove in alcuni atenei, foto che mostrano chiaramente come in certe aule i candidati fossero seduti a distanza ravvicinata tanto da costringere il Miur a sferzare le commissioni con una circolare dopo il primo giorno di test…. E, ancora, singole aule in cui tutti i candidati hanno totalizzato punteggi stellari e perfettamente combacianti, centinaia di black out e guasti ai computer che hanno consentito ai più fortunati di veder raddoppiato il tempo a disposizione per rispondere alle domande, “bachi” nel sistema informatico, punteggi affissi in graduatoria diversi da quelli visualizzati dai candidati al termine delle prove e ricorretti in fretta e furia solo grazie all’attenzione e alle proteste degli interessati. Insomma – conclude Stefàno – ve ne è abbastanza perché il Ministro intervenga subito con chiarezza e trasparenza.»