«Lo scorso 24 febbraio, presso l’aula consigliare del comune di Grottaglie, si è riunita la 2° Commissione “Assetto del territorio e lavori pubblici”, per trattare uno dei temi più discussi e chiacchierati del momento, relativo alla possibile realizzazione di un “tempio della cremazione” all’interno del nostro territorio comunale.
Avendo partecipato attivamente ad entrambe le due commissioni, presiedute dal consigliere Antonio Campanella, emerge, a mio modo di vedere, una grande confusione da parte di alcuni consiglieri di opposizione su questo delicato tema.» E’ quanto dichiara Giovanni Marinelli, Capogruppo UDC in consiglio comunale.
«E’ bene sottolineare che, ad oggi, nulla è stato assolutamente deciso – evidenzia Marinelli. Anzi, ci troviamo in una fase “embrionale”, focalizzata sullo studio della fattibilità del progetto, nella quale si farà in modo di non sottovalutare nessuno dei tanti aspetti che la realizzazione di un’opara del genere comporterebbe, dal rischio ambientale all’urbanistica, sino ad arrivare ad una piccola svolta economica che garantirebbe a molti dei nostri concittadini un importante sbocco occupazionale. Per non parlare, poi, delle problematiche teologiche che un “tempio della cremazione” creerebbe tra grottagliesi atei e religiosi, tra tutti coloro che accetterebbero tranquillamente il diritto di tutti di poter disporre del proprio corpo come meglio credono una volta passati a miglior vita e coloro che, invece, riterrebbero tutto ciò una sorta di oltraggio alla propria fede. Quindi, nessun “dribbling” da parte della maggioranza su questo delicato tema, dato che questa fantomatica convenzione non è ancora stata discussa, punto per punto, nel suo complesso articolato all’interno della commissione.
Detto questo – conclude Marinelli, invito tutti i miei colleghi consiglieri, di maggioranza e di opposizione, a non esprimere giudizi affrettati e superficiali su temi così delicati, ricordando loro che noi dovremmo essere sempre la voce dei cittadini grottagliesi, i quali ci hanno concesso la loro fiducia e l’importante onore di rappresentarli in consiglio comunale. Una simile responsabilità non si può tradurre in semplici faziosità politiche, dobbiamo lavorare tutti, maggioranza, opposizione e parti sociali, per fare il bene della nostra comunità, a prescindere dalla nostra “bandiera politica” di appartenenza.»