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Soldi subito, meno chiacchiere” . A dirlo è Trasportounito che “si schiera con tutte le aziende di autotrasporto che non hanno neppure allentato di un centimetro i blocchi agli stabilimenti Ilva e che continuano la protesta perché non hanno alternative: senza un’immediata iniezione di liquidità, questa imprese – denuncia l’associazione degli autotrasportatori in una nota – sono clinicamente morte e la grande soddisfazione espressa dal ministero dei Trasporti e da altre associazioni categoriali, dopo il recente incontro, suonano solo come grottesche prese in giro”.

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“Il maxi emendamento 7282 che prevede misure più apparenti che sostanziali su credito e ipotetiche anticipazioni su servizi che le imprese dovrebbero svolgere, dimenticandosi del fatto di non essere pagate da quasi dieci mesi, crea inevitabilmente le premesse per un aggravamento della situazione finanziaria delle aziende di autotrasporto e quindi per un inasprimento della trattativa”, afferma il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo.
“Siamo ulteriormente convinti della validità della nostra scelta di non partecipare all’incontro convocato dal ministro Lupi, e lo ripetiamo, non per disistima nei suoi confronti, ma per la convinzione (confermata dai fatti) che le competenze che il governo debba mettere in campo siano altre.

Ci rivolgiamo quindi alla Presidenza del Consiglio – conclude Longo – perché venga messo a punto da subito un ulteriore intervento normativo che consenta realmente, e non a parole, di affrontare l’emergenza autotrasporto-Ilva”.

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