Calo-Vincenzo
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Il tuo sguardo sia sempre teso al futuro, tenendo nel cuore il passato”. Fu questa la dedica fattami dal Dott. Burano, dopo un attimo di fugace riflessione sulla prima pagina del suo ultimo libro dedicato a Vincenzo Calò, non appena mi avvicinai a complimentarmi con lui.

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Ebbene, sfogliando le pagine di questo bellissimo libro, si ha proprio la voglia di investire molto nel futuro facendo tesoro di ciò che persone straordinarie, impegnata sui vari fronti, politico, sociale, culturale ed economico con grande dedizione ed umanità hanno fatto un secolo prima nella nostra cittadina. Tra questi sicuramente rientra a pieno merito Vincenzo Calò.

I motivi per cui Roberto Burano dedica a lui questo suo faticoso lavoro sono vari. Da una parte le richieste dell’ amico Alfredo Traversa e dall’ altra un ricordo personale che ci racconta con un bellissimo aneddoto che ha segnato molto la sua vita dal punto di vista umano quando aveva ancora solo otto anni e che vi invito a leggere.

L’ autore concentra il suo racconto immaginando gli ultimi due giorni di vita di Vincenzo Calò durante la sua agonia mettendo a nudo la sua fragilità e ripercorrendo coi suoi sogni gli ambiti fondamentali della sua esistenza: quello legato alla professione medica, il lato umano, quello politico e quello imprenditoriale.

E attraverso questi sogni che Burano ci fa rivivere l’ atmosfera di quel tempo, dall’ antagonismo ed il rispetto nei confronti del collega Ignazio Carrieri, dal credo religioso sottolineato dall’ incontro con Giovanni Semerìa e Felice Tanzarella, dal suo amore per la ceramica e per l’ innovazione con le immagini del suo fidato torniante Oronzo Mastro e del padre cappuccino Francesco Rosati fino al suo impegno politico attraverso la figura del suo “raccomandato” Federico Di Palma che riuscì a far eleggere deputato.

Il Calò descritto da Burano nel libro realizzato con la ideazione grafica di Antonio Caramia,  è una persona molto vicina ai suoi concittadini, estremamente generoso coi più indigenti, attento alle esigenze della cittadinanza e allo stesso tempo persona molto capace in ambito medico ed imprenditoriale.

Sfogliando le pagine del libro si apprendono infatti molte cose interessanti. Le sue capacità mediche che andavano ben oltre allo stato dell’ arte dell’ epoca grazie all’ utilizzo dell’ argilla per svariati scopi terapeutici e le sue capacità chirurgiche già in giovane età sono raccontate da Burano con un bell’ aneddoto, in cui si racconta di quando venne chiamato in causa dal Dott. Ragusa per fare una laparotomia ad un paziente.

Il libro racconta anche delle sue capacità imprenditoriali e manageriali, grazie alle quali riuscì ad avviare nel 1910 – assecondando l’ amore per la ceramica del figlio Cosimo – una vera e propria industria ceramica, ovvero la “Manifattura Calò”, che rappresentò una delle fabbriche più all’ avanguardia dell’ epoca in ambito nazionale e che esportava manufatti anche oltreoceano, dando lavoro a 2.000 persone, circa un terzo dei lavoratori grottagliesi .

Altrettanto notevoli furono le sue capacità politiche, maturate grazie ad un grande interesse per la cosa pubblica sin da giovane grazie anche all’ amicizia di colleghi come Alfonso Pignatelli; Calò non solo riuscì ad ottenere importanti finanziamenti per la sua fabbrica ed indirettamente per la città di Grottaglie, con l’ istituzione di banche per venire incontro alle esigenze di molti cittadini, ma fu capace di far eleggere come deputato il suo caro “figlioccio” Federico Di Palma, facendolo conoscere ai vertici politici locali dell’ epoca per mezzo di un memorabile banchetto.

Le pagine di storia nel libro di Burano sono molte, grazie ad una attenta e meticolosa ricerca di documenti storici corredati anche da bellissime illustrazioni. Leggendole si fa riferimento al mezzo busto in bronzo voluto da Gaspare Pignatelli e realizzato nel 1957 dallo scultore Sergio Sportelli, autore tra l’ altro del gruppo statuario del Monumento ai Caduti di Grottaglie.

Si fa anche riferimento alla sua villa “Labor” ed alle altissime palme washingtonie che un tempo si scorgevano sovrastanti le pareti esterne della sua villa e che oggi possono addirittura essere toccate con mano in un parco giochi per bambini che il suo mezzo busto a distanza di pochi metri sorveglia orgoglioso di tutto il bene che ha fatto per una città che forse lo ha un po’ dimenticato ma che grazie a questo bellissimo libro lo potrebbe riscoprire ed amare come un tempo.

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