Olio oliva
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«Il clima impazzito ha fatto calare del 7% la Produzione Lorda Vendibile in Puglia che si attesta nel 2014 su euro 2.846.721.533, a causa del brusco ridimensionamento delle quantità, ridotte quasi del 9% rispetto allo scorso anno (vedi tabella allegata). Ciò dimostra che, comunque, il settore agricolo e agroalimentare pugliese, pur risentendo degli effetti delle calamità naturali frequenti, si difende in valore, anche a dispetto del difficile quadro congiunturale nazionale e internazionale come dimostrato dal valore delle esportazioni cresciute di un ulteriore 11,3 per cento, dato che sarebbe lievitato se non ci fossero gli ormai noti fenomeni di imitazione e pirateria commerciale. Ottima performance delle imprese agricole che vendono direttamente al consumatore finale». Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ha aperto la consueta conferenza stampa di fine anno per fare il punto sull’andamento del settore agricolo pugliese.

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Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile. Indiscussi i primati produttivi dell’agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21%, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.

La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 410 euro per i consumi alimentari. Il capitolo di spesa più consistente riguarda carne (94 euro), ortaggi e frutta (72 euro), pane e farinacei (63 euro), latte, formaggi e uova (60 euro), oli e grassi (13,5 euro).

«Il 2014 sarà tristemente ricordato per i nefasti effetti della Xylella Fastidiosa – ha ricordato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che ha colpito duramente l’olivicoltura salentina e il nubifragio sul Gargano, di cui sono incalcolabili i danni a carico delle aziende. Non meno grave l’emergenza ‘blue tongue’ per cui non state stanziate risorse per avviare la campagna vaccinale e indennizzare le aziende zootecniche danneggiate dalla malattia, con gravi perdite nel numero dei capi allevati.

I tre prodotti centrali per l’economia agricola pugliese, olive, uva da tavola e uva da vino, hanno risentito di un calo pari ad oltre il 35% per colpa di attacchi di peronospora e mosca olearia.

Ma è stato – ha affermato ancora il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – anche l’anno delle nostre battaglie tese a tutelare il patrimonio del ‘made in Italy’ agroalimentare e a bloccare lo scippo di identità e di valore che il nostro territorio quotidianamente subisce ad opera dei famigerati agropirati nazionali ed internazionali e che trovano ragion d’essere nel valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 540.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 560.000.000 euro per quella olearia e 451.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria di cui la sola provincia di Foggia è leader con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro.

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E il 2014 si chiude proprio con l’entrata in vigore il 13 dicembre del regolamento comunitario sulle informazioni alimentari ai consumatori che introduce l’obbligo di indicare informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute, impone l’evidenziazione della presenza di allergeni, prevede il divieto di indicazioni forvianti e una dimensione minima delle etichette per renderle più facilmente leggibili».

«Il 35 percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani – ricorda Coldiretti Puglia. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale nazionale). Il 56 per cento delle famiglie pugliesi ha ridotto gli sprechi facendo la spesa in modo più oculato magari direttamente dal produttore con l’acquisto di cibi più freschi che durano di più, il 34 per cento ha ridotto le dosi acquistate, il 27 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento prestando più attenzione alla data di scadenza.

L’acquisto diretto dal produttore è stato il segmento più dinamico anche nel 2014 grazie alla possibilità di fare acquisti di qualità al giusto prezzo. I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, le conserve di frutta, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agri-cosmetici, come creme e saponi a base di olio extravergine di oliva e gli agri-detersivi. Negli ultimi 5 anni – prosegue la nota di Coldiretti Puglia – le imprese agricole che si dedicano alla vendita diretta al consumatore sono aumentate del 36%.

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A riprova del dato, sono assolutamente confortanti i risultati conseguiti dai 100 Mercati regionali di Campagna Amica che contano 4.200 giornate di apertura, 810 produttori coinvolti, 2.500.000 scontrini battuti, 15 milioni di euro di fatturato, 25mila giornate lavorative (tra lavoro autonomo e dipendente), 2.000 tonnellate di prodotto commercializzato e una ridistribuzione del valore all’interno della filiera che garantisce il 30% in più di remunerazione ai produttori e prezzi decisamente equi ai consumatori finali. Un’agricoltura sempre più specializzata – conclude la nota di Coldiretti Puglia – che punta all’innovazione

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