E’ terminata ieri l’intensa “sei giorni” dei Commissari europei giunti in Puglia per verificare l’attività posta in essere a seguito dell’emergenza Xylella fastidiosa in provincia di Lecce.
Obiettivo dell’ispezione: verificare il rispetto della decisione comunitaria e in particolar modo prendere visione diretta delle attività di eradicazione, della movimentazione delle piante ospiti, oltre allo stato dell’arte della ricerca.
I commissari hanno potuto constatare il mancato rispetto della decisione comunitaria rispetto all’estirpazione delle piante per la quale la Regione Puglia ha fornito adeguate motivazioni, ma ha condiviso la strategia di individuare un’area infetta, una fascia tampone, una fascia interna di un chilometro a ridosso della stessa e un cordone fitosanitario.
Una situazione assolutamente inedita per l’area euro-mediterranea, che ha rafforzato la necessità di rispettare quanto previsto dalla decisione e dal decreto ministeriale, sia sulla estirpazione delle piante situate nelle aree che possono maggiormente determinare problemi per la diffusione del batterio in zone ancora indenni, sia sull’abbattimento della popolazione degli insetti vettori per cui si è evidenziata l’urgenza dell’attuazione delle misure obbligatorie sul controllo.
«Una emergenza inedita e particolarmente violenta – ha detto l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – che nonostante tutto mostra il grado di serietà e rigore del lavoro svolto sinora dagli uffici regionali e dall’Osservatorio Fitosanitario, sia in ambito regionale, sia in ambito nazionale e sovranazionale.
I Commissari Europei, dopo aver acquisito consapevolezza della dimensione e delle difficoltà che vi sono nella gestione di una emergenza particolarmente grave, in cui è necessario un coordinamento e coinvolgimento di più enti e istituzioni – dice ancora Nardoni – hanno infatti, espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dalle istituzioni scientifiche che in pochissimo tempo hanno raccolto una mole di informazioni tali da riuscire a mettere in atto misure utili al contenimento del batterio, e per definire in maniera più precisa la zona cuscinetto e la linea di demarcazione del cordone fitosanitario che dovrà servire da freno a questa pandemia.»
Sono stati ascoltati i diversi soggetti coinvolti nell’emergenza fitosanitaria: dagli agricoltori ai vivaisti, alle istituzioni scientifiche e agli ispettori fitosanitari. E particolare attenzione è stata posta alla movimentazione delle piante ospiti da parte dei vivaisti.
E’ stata constatata l’elevata diffusione delle informazioni che riguardano le norme di gestione dell’emergenza ed è stato apprezzato l’impegno e l’organizzazione messa in atto per cercare di confinare l’infezione grazie ad un adeguato sistema di monitoraggio per il prelievo dei campioni.
Rispetto al lavoro scientifico svolto, i commissari europei, hanno potuto constatare la rapidità con cui la ricerca ha dato numerose risposte nella conoscenza della biologia del batterio, definendo anche il ceppo “CoDiRo” caratteristico delle infezioni presenti nel Salento e approfondendo gli aspetti critici sulla trasmissione del batterio e la temporalità sui momenti più idonei al controllo.
Resta, comunque, il punto debole rappresentato dalla movimentazione e il controllo della commercializzazione dei vegetali, con i quali è possibile trasferire l’infezione in luoghi indenni. Da questo punto di vista le azioni e la strumentazione informatica e dei sistemi di gestione compiuterizzata che saranno a disposizione del servizio fitosanitario potranno contribuire ad eliminare tale criticità.
Nel corso della visita ispettiva sono state infine confermate le disponibilità di risorse finanziarie da parte della Regione Puglia e del Ministero all’agricoltura, che consentiranno di procedere nelle attività in atto e di supportare le azioni previste dal Piano di intervento sull’emergenza Xylella.