«La Commissione Ue faccia luce sui 4 milioni e mezzo di fondi europei che sarebbero dovuti servire al potenziamento del traffico passeggeri dell’aeroporto di Taranto e dei quali non c’è più traccia». E’ questo il punto centrale dell’interrogazione che la parlamentare europea del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, ha presentato alla Commissione Ue.
Nel testo, l’eurodeputata chiede a Bruxelles l’apertura di un’inchiesta sull’utilizzo dei fondi che erano destinati ai vettori italiani e comunitari interessati a far rotta sull’aeroporto “Arlotta” di Taranto. Si tratta di una somma ingente, un totale di oltre 4 milioni e mezzo di euro in tre anni per la creazione di rotte verso Milano e Roma.
«Vogliamo che tali soldi – dice la D’Amato – se utilizzati per finalità diverse, magari per via di indebite ingerenze da parte del concessionario “Aeroporti di Puglia”, siano restituiti. Vogliamo inoltre conoscere le perdite economiche dovute ai mancati benefici per la comunità jonica».
L’europarlamentare insiste anche sul fatto che la Convenzione quarantennale del concessionario (Aeroporti di Puglia-AdP) debba essere revocata da ENAC per l’evidente conflitto di interessi.
AdP, infatti, è concessionario unico di aeroporti che dovrebbero essere posti in reciproca concorrenza e complementarità nonché, allo stesso tempo, uno dei controllori delle procedure di assegnazione dei contributi. In sostanza, AdP è controllore e controllato allo stesso tempo.
«Il nostro obiettivo – conclude la D’Amato – è salvaguardare e potenziare una delle opere infrastrutturali che dovrebbero costituire il volano della rinascita della terra jonica, l’aeroporto Arlotta per l’appunto. E’ chiaro a tutti l’importanza di questo scalo per lo sviluppo del turismo in tutta la provincia».