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John Alborante, sales & marketing manager per Italia, Grecia e Croazia per Ryanair (e non l’ultimo arrivato, insomma…) pare abbia candidamente affermato di non sapere che la Puglia dispone di altri due aeroporti, oltre a quelli di Bari e Brindisi e si stupisce che Aeroporti di Puglia non abbia mai “presentato” le piste di Grottaglie e Foggia alla compagnia low cost.

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Che Aeroporti di Puglia non abbia mai fatto il diavolo a quattro per promuovere gli aeroporti di Taranto – Grottaglie e Foggia sono in molti a dirlo, e certo quella del manager Ryanair sarebbe al massimo l’ennesima conferma di un certo baribrindisicentrismo di cui parrebbe soffrire la società che per statuto dovrebbe sviluppare tutti e quattro gli aeroporti pugliesi.

E se Foggia potrebbe presentare qualche problema per i voli Ryanair a causa della lunghezza della pista – problemi peraltro non insormontabili, stante il fatto che da settembre partiranno i voli da Crotone dopo che la compagnia irlandese ha chiesto ed ottenuto dalle istituzioni gli adeguamenti richiesti – di certo Grottaglie problemi non dovrebbe averne, visto che la pista è più che adeguata ed anche le altre strutture di assistenza al volo e di accoglienza dei passeggeri dovrebbero essere adeguate.

In passato le istituzioni non sono certo state sorde alle richieste di Ryanair, considerando i 12 milioni all’anno che la Regione Puglia ha versato come contributo nelle casse della compagnia aerea, ma ci hanno sentito solo dall’orecchio adriatico-salentino, non raccogliendo richieste, proposte e lamentele provenienti dallo Ionio e dal Gargano.

Cambiando il direttore d’orchestra cambierà la musica? Michele Emiliano, probabile candidato presidente della Regione per il centrosinistra (e già sindaco di Bari, è bene non dimenticarlo) ha dichiarato che si impegnerà per aprire ai voli civili di linea anche gli aeroporti di Foggia e Grottaglie, ma se si tratti solo di promesse elettorali o di un impegno concreto è impossibile da dire adesso, e molto faranno – come peraltro molto avrebbero dovuto già fare, i politici locali, che non hanno probabilmente trovato le porte giuste a cui bussare.

Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia, ribadisce l’anomalia tutta pugliese di utilizzare a metà le strutture esistenti, ricordando che ad oggi Aeroporti di Puglia «continua a tenere inermi due scali dalle enormi potenzialità come Grottaglie e Foggia, il primo punto di riferimento per l’intero arco ionico, dal Salento alla Calabria settentrionale, oltre che l’unico in grado di garantire decollo e atterraggio di aerei di grosse dimensioni come i Jumbo, il secondo scalo strategico per il turismo religioso e del Gargano in generale, oltre che possibile approdo di viaggiatori provenienti da Molise, Basilicata e Campania».

Ma è davvero possibile che un colosso come Ryanair, sempre alla ricerca di nuovi scali da utilizzare, non sapesse dell’esistenza degli aeroporti di Grottaglie e Foggia? “Culedda no’ sapeva a funtanedda”, commenterebbero sarcasticamente a Taranto, e Mimmo De Padova, del “Movimento Λeroporto TΛRΛNTO” in un lungo e documentato post infatti afferma il contrario, scrivendo che Ryanair è informata da tempo della operatività dello scalo di Taranto – Grottaglie e che esiste un carteggio fra l’allora presidente della provincia Gianni Florido e la dott.ssa Melisa Corrigan, incaricata dalla Ryanair, in cui Florido chiedeva a Ryanair che venisse presa in considerazione la base di Taranto, richiesta a cui Ryanair fece orecchie da mercante e ignorò la missiva.

Ma questo è il passato, si potrebbe commentare; Florido non c’è più, il nuovo presidente della Provincia potrebbe in futuro contare come il due di coppe con la briscola a bastoni, viste le imminenti modifiche dell’assetto statutario delle istituzioni pubbliche, e quindi… e quindi se è vero che – come afferma ancora Aldo Pugliese: «La testardaggine della Regione e di Aeroporti di Puglia nel non voler mettere a sistema i quattro aeroporti sul territorio, non solo è controproducente per le aziende che agiscono in Puglia in settori come turismo, ma anche commercio e industria, ma anche dannoso economicamente, in quanto gli scali di Grottaglie e di Foggia producono comunque costi quotidiani non ammortizzabili. Inoltre, è bene ricordare che lo scorso aprile, la Regione Puglia, con il presidente della giunta in testa, aveva annunciato il piano cargo per l’aeroporto di Grottaglie, con i lavori che sarebbero dovuti scattare in giugno: ebbene, siamo ormai a settembre e dell’ormai famoso servizio cargo, da anni decantato con la frequenza di un disco rotto, neanche l’ombra».

Se è altrettanto vero che è sotto gli occhi di tutti il fallimento del servizio navetta – che si potrebbe affermare quasi scientemente voluto, considerando gli orari delle corse a dir poco scomodi per gli utenti della provincia ionica – bisogna tornare con forza e convinzione a chiederci e chiedere a chi di dovere “cosa vogliamo fare da grandi”, perché se è vero che i problemi possono trasformarsi in occasioni, è altrettanto vero il contrario, e quelle che potrebbero essere interessanti e proficue occasioni di sviluppo sociale ed economico possono diventare problemi che incancrenendosi non potranno fare altro che peggiorare i mali già esistenti.

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