Pubblicità in concessione a Google

Come neo parlamentare europea del Movimento Cinque Stelle insieme al Meetup Nardò – amici di Beppe Grillo, abbiamo presentato in data 23/07/2014 una lettera indirizzata all’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia Giovanni Giannini, all’Assessore al Bilancio e Finanza Leonardo Di Gioia, ai Dirigenti dei due assessorati Ing. Antonello Antonicelli e Dr. Angelosante Albanese e al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, con la quale chiediamo la sospensione dei procedimenti di aggiudicazione delle gare di appalto riguardanti gli impianti utilizzanti energie rinnovabile, con particolare riguardo a quelli che prevedono la fornitura e posa in opera di pannelli solari fotovoltaici, fino all’emanazione del nuovo prezzario regionale.” Lo rende noto con un comunicato Rosa D’Amato, portavoce M5S al Parlamento Europeo, che aggiunge: “La richiesta trova giustificazione dal fatto che il capitolo EA 01 del prezzario regionale vigente, che tratta proprio tali tipologie di impianti, è risultato non idoneo in quanto riporta componenti obsoleti ormai fuori mercato e non rispondenti alle vigenti norme tecniche.
La ricognizione delle voci del prezzario regionale ha trovato spunto da una analoga ricognizione del capitolo relativo agli impianti fotovoltaici del prezzario della Regione Siciliana con la quale i sono rilevati prezzi fuori mercato, maggiori di più del 300% rispetto ad essi, che grazie all’azione del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’ARS ha portato l’Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità ad emanare il Decreto del 16/06/2014 con il quale ha disposto la sospensione del relativo capitolo del prezzario ordinando che i computi metrici venissero redatti con apposite analisi dei prezzi fino all’approvazione del nuovo prezzario.

Pubblicità in concessione a Google

Adesso dopo il prezzario siciliano, sembra arrivata la volta di quello pugliese che, oltretutto, prevede materiali non più utilizzabili nei nuovi impianti.
A questo punto – aggiunge Rosa D’Amato – ci si chiede se non è arrivato il momento di revisionare tutti i prezzari regionali e verificare se gli articoli contenuti e i prezzi praticati sono coerenti sia con le normative vigenti che con i prezzi di mercato, evitando così uno sperpero di risorse e fondi pubblici che negli ultimi anni si stanno concentrando verso il finanziamento di opere per l’incremento dell’efficienza energetica e per la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili.

Uno dei motivi che provoca tali problemi è il fatto che i prezzari vengono aggiornati ogni due anni, quando va bene; quello siciliano, ad esempio, è stato approvato dopo 4 anni dal precedente. Le analisi di mercato inoltre, come è sottolineato in “avvertenze generali” del prezzario in esame, sono aggiornati al mese di dicembre dell’anno precedente a quello di pubblicazione. Questo provoca il fatto che i prodotti che subiscono un rapido aggiornamento tecnologico e, quindi, una rapida riduzione dei prezzi risultano sempre avere un prezzo maggiore rispetto a quelli di mercato.

Nell’era di internet, prosegue Rosa D’Amato – sarebbe il caso di pensare ad un nuovo modello di prezzario. Ad esempio ad un prezzario online che sia aggiornato in tempo reale attraverso una rilevazione frequente dei prezzi dei vari componenti, con la collaborazione, ad esempio, dei fornitori regionali, nazionali o europei, che potrebbero fornire direttamente prezzi e caratteristiche tecniche dei loro prodotti.

Questo – conclude Rosa D’Amato – porterebbe alla realizzazione di un database nazionale o, addirittura, europeo da prendere come riferimento per la redazione dei computi metrici di tutti i progetti pubblici che eviterebbe lo sperpero di risorse pubbliche e produrrebbe un incremento di posti di lavoro in quanto con le stesse somme si potrebbero realizzare un numero maggiore di opere. Si ringrazia il comitato scientifico del CETRI-TIRES per la collaborazione nella stesura di questa nostra proposta che ci auspichiamo venga presto recepita dagli organi competenti.”

Pubblicità in concessione a Google